Brucia Catania ma alla politica etnea questo sembra non importare nulla, perché? Parliamo di un problema puntuale che si ripete soprattutto nei mesi di giugno, luglio e agosto ed ogni volta siamo qui a commentare l’ennesima mancanza di messa in sicurezza delle aree abbandonate, dei parchi e degli slarghi a pochi passi dalle abitazioni. Stamattina i vigili del fuoco sono intervenuti nei pressi di via Partigiani D’Italia. Fortunatamente il pronto intervento dei mezzi di soccorso ha evitato conseguenze ben peggiori per tutto il quartiere. Ma fino a quando si può andare avanti così? Il comitato Romolo Murri, attraverso il suo presidente Vincenzo Parisi, chiede da tempo di rivalutare, riqualificare e restituire alla cittadinanza quelle aree rurali che non si trovano solo nell’estrema periferia del capoluogo etneo ma nei pressi di Picanello, del Tondicello della Plaia, del Corso Indipendenza, del viale Mario Rapisardi, del quartiere di Cibali, solo per citare alcuni casi.
E’ veramente così complesso approntare un piano anti-incendi in tempo utile (aprile e maggio) e non andare avanti al suono delle sirene dei mezzi dei vigili del fuoco, che vanno avanti e indietro per tutta la città e la sua provincia, nel tentativo di spegnare le fiamme? Noi crediamo assolutamente di no. Ad oggi quello che finora è sempre mancato è la volontà politica di fare prevenzione. Occorre la creazione di fasce tagliafuoco, la potatura a scadenze precise del verde e l’eliminazione, con l’utilizzo dei trattori, delle sterpaglie.