E’ operativo, presso l’UOC di Gastroenterologia dell’Ospedale “Santa Marta e Santa Venera”, un sistema di intelligenza artificiale. È la prima Unità Operativa dell’Italia meridionale a disporre di questa innovativa tecnologia.
L’acquisizione del sistema, per un importo complessivo di 150.000,00 euro, è stato possibile grazie al finanziamento dell’Assessorato regionale alla Salute, guidato da Ruggero Razza, nell’ambito del Progetto obiettivo di PSN “Programma Screening oncologici – M.O. 2.1”.
«Il reparto di Gastroenterologia di Acireale è fra le punte di eccellenza della sanità catanese e siciliana – afferma il manager dell’Asp di Catania, Maurizio Lanza -. Stiamo, ancora una volta, scrivendo una nuova pagina di innovazione per offrire ai cittadini la migliore qualità diagnostica, la terapia endoscopica più rapida e una prevenzione sempre più efficace».
Con questo progetto e grazie alla nuova dotazione tecnologica acquisita, l’Asp di Catania punta al miglioramento della perfomance della colonscopia (II livello) anche nello screening del tumore del colon retto.
Applicando il sistema dell’intelligenza artificiale, la sensibilità diagnostica della colonscopia viene, infatti, ulteriormente perfezionata. La metodica consente di ridurre la percentuale di lesioni neoplastiche “non viste” durante l’esame endoscopico e di precisare la natura delle lesioni rilevate, in modo da evitare l’asportazione di lesioni di aspetto polipoide, ma non neoplastiche. Si può a ragione parlare di “biopsia ottica” i cui primi risultati, sono stati presentati al 25° Congresso Europeo di Gastroenterologia del 2017.
«Insieme all’investimento tecnologico puntiamo anche alla formazione degli operatori – spiega il direttore sanitario dell’Asp di Catania, Antonino Rapisarda -. Il tandem innovazione-formazione è fra le leve strategiche più efficaci per il miglioramento organizzativo dei servizi sanitari e per l’innalzamento della qualità e della sicurezza delle prestazioni».
Com’è noto l’intelligenza artificiale è stata utilizzata, negli ultimi anni, in diversi ambiti di ricerca e di recente è impiegata anche in campo medico, con applicazioni significative in endoscopia digestiva.
«L’utilizzo di questo sistema – spiega il direttore dell’UOC di Gastroenterologia, Giovanni Magrì -, insieme all’adozione di endoscopi ad alta definizione, consente all’endoscopista di rilevare e asportare lesioni anche molto piccole, che potrebbero sfuggire alla semplice osservazione dell’occhio umano, prevenendo così lo sviluppo del tumore e riducendo il rischio per i pazienti. Il sistema consente, inoltre, di diagnosticare in tempo reale il grado di pericolosità delle lesioni rilevate».
Già allo studio, nel mondo della ricerca, ulteriori impieghi dell’intelligenza artificiale in gastroenterologia: dalla diagnosi precoce del tumore dello stomaco, alla prevenzione della evoluzione neoplastica delle malattie infiammatorie croniche intestinali.
«Poter disporre sin da ora di queste innovazioni – conclude Magrì – ci consentirà di stare al passo con i tempi e partecipare all’evoluzione dell’endoscopia digestiva dei prossimi anni».
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