Roma, 7 feb. (Labitalia) – No a una sola cessione del credito sui bonus edilizi. Confartigianato scende nuovamente in campo, e questa volta lo fa con la pubblicazione di un manifesto con i dieci motivi per correggere la norma – l’articolo 28 del Decreto Sostegni ter – e prevedere controlli efficaci contro le truffe. Un’azione di massa, dettata dalla Confederazione di Confartigianato, che ha stilato un vero e proprio decalogo da diffondere ai rappresentanti delle istituzioni di riferimento su tutto il territorio. Confartigianato Imprese Sicilia ha inviato una lettera al presidente della Regione, Nello Musumeci, e al vice presidente, Gaetano Armao, sollecitando un intervento perché convinti, si legge nel testo, “che anche dalle istituzioni locali, attraverso lo strumento della Conferenza Stato Regioni, possano arrivare le giuste sollecitazioni al Governo nazionale affinché, una volta per tutte, venga stabilizzato in modo chiaro il quadro normativo di riferimento, nell’interesse dei cittadini e degli operatori economici”.
Anche tutte le associazioni territoriali si sono mosse scrivendo, invece, ai prefetti, per farsi carico, come rappresentanti a livello locale del Governo, “di trasmettere agli organi centrali il forte disagio delle imprese che rappresentiamo affinché – si legge nella lettera -, una volta per tutte, venga stabilizzato in modo chiaro il quadro normativo di riferimento, nell’interesse dei cittadini e degli operatori economici. E auspicabile che le norme in questione vengano rapidamente riviste e modificate per consentire la piena ripresa delle attività, ora di fatto sospese per l’incertezza che ne è scaturita”.
Un lavoro di massa, una vera e propria mobilitazione, quella che è scattata in Sicilia, e che fa seguito all’azione di Confartigianato nazionale, che ha chiesto al Parlamento e al Governo di sbloccare la cessione dei crediti per non bloccare la crescita e il lavoro delle imprese. “E sicuramente condivisibile e doveroso l’intento del Governo nazionale di evitare le frodi nell’utilizzo dei bonus edilizia e riqualificazione energetica – dice Matteo Pezzino, presidente regionale di Anaepa Confartigianato – ma limitare ad una sola cessione il trasferimento dei crediti fiscali, non può essere la giusta soluzione. C’è il concreto rischio di un blocco dei cantieri. Le piccole imprese saranno a rischio liquidità con la paura di un fallimento di massa del comparto edile. Sono colpiti così gli imprenditori che hanno sempre operato nel rispetto delle disposizioni”. Per Pezzino, inoltre, è “inevitabile una ripercussione sui nostri committenti che subiranno lo stop dei loro lavori, con i ponteggi montati a tempo indeterminato. L’impatto della nuova norma è fortemente negativo nei confronti di tutti gli operatori, compresi quelli non direttamente coinvolti nella restrizione imposta alle cessioni, che ne subiscono gli effetti sulla filiera. Occorre rendere possibile almeno due cessioni dei crediti fiscali e, in ogni caso, cessioni plurime nei confronti di soggetti istituzionali”, conclude.