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Balneari: assemblea Cna, “escludere concessioni, pronti a mobilitazione”

Palermo, 2 mar. (Labitalia) – “Escludere le concessioni demaniali dalla direttiva servizi, per la semplice ragione che la sua applicazione non è scritta da nessuna parte. E’ frutto solo di una interpretazione estensiva”. E’ stato il coro che si è levato da Catania in occasione dell’assemblea dei balneari, promossa e organizzata dalla Cna che sta portando avanti la battaglia contro le recenti sentenze ed emendamenti governativi, i cui effetti rischiano di bloccare la continuità aziendale degli stabilimenti al 31 dicembre prossimo. A rafforzare la posizione sindacale della Confederazione è stato l’assessore regionale al Territorio e Ambiente, Toto Cordaro, che ha preso parte all’iniziativa insieme al collega di giunta con delega al Turismo, Manlio Messina. Cordaro si è detto disponibile a sostenere la vertenza sui tavoli istituzionali ma, se necessario, a partecipare anche a eventuali iniziative per la sensibilizzazione del decisore politico nazionale.

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Sono intervenuti in videoconferenza, oltre ad alcuni rappresentanti delle istituzioni, i vertici nazionali del settore: la presidente Sabina Cardinali e il coordinatore Cristiano Tomei. Entrambi hanno sottolineato il “costante pressing” fin qui svolto dalla Confederazione nei confronti del governo e dei gruppi parlamentari, ma anche l’azione legale contro la “dura sentenza” del Consiglio di Stato che di fatto stabilisce che dal primo gennaio 2024 gli stabilimenti dovranno essere affidati tramite evidenza pubblica. Per il 4 marzo la Cna ha promosso un altro momento di incontro: il grido d’allarme delle imprese si leverà a Carrara. “Gli operatori economici siciliani rischiano, dopo sacrifici e denaro investito e dopo avere ricevuto le rassicurazioni rispetto alla proroga al 2033, di restare con un pugno di mosche in mano”, spiegano dalla Cna.

Oltre un centinaio, provenienti da quasi tutte le province, hanno partecipato all’assemblea, a cui ha dato il suo contributo il coordinatore regionale, Gianpaolo Miceli. “Non possiamo e non dobbia momollare – ha detto -, abbiamo bisogno di spiegare bene il senso del nostro modello balneare. E’ tempo di esserci, è tempo della mobilitazione collettiva e di supportare un patrimonio fatto di uomini, donne e famiglie che lavorano, onestamente, producendo fonte di reddito, occupazione, benessere e tutelando chilometri di costa. Il serio rischio – ha concluso – è che nell’estate del 2024, conoscendo bene come si muove la macchina amministrativa pubblica, i litorali, sottratti alle nostre micro e piccole imprese familiari, restino senza strutture e senza servizi, Insomma, oltre al danno anche la beffa”. Presenti all’incontro anche il presidente dei Balneari dell’isola, Guglielmo Pacchione, e il presidente di Cna Sicilia, Nello Battiato. A fare gli onori di casa il presidente di Cna Balneari di Catania, Mario Fazio, che ha aperto i lavori.

 

 

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