CATANIA – Un viaggio corale e semiserio nel teatro dell’assurdo e attraverso le varie letterature europee dove il tempo è scandito da un pelapatate, da un orologio rotto e dai rumori di una vecchia fabbrica. Un incontro dove la parola, apparentemente senza senso, dà un’interpretazione della realtà dei giorni nostri. Una dimensione in cui l’apparenza e la sofferenza si combinano in maniera tragicamente buffa.
Sono i temi principali di “Assurdoh!”, lo spettacolo messo in scena al Centro Universitario Teatrale dell’ateneo catanese a chiusura del laboratorio teatrale “Scena Erasmus” che ha incantato i numerosi presenti tra cui il rettore, Francesco Priolo, la prorettrice Francesca Longo, il direttore generale Giovanni La Via, la delegata Erasmus Daniela Irrera e i docenti membri del Comitato di gestione del Cut Rosario Castelli, Maria Rosa De Luca, Stefania Rimini e Alessia Tricomi.
Un patchwork delle più grandi opere di teatro dell’assurdo – con adattamento e regia di Chiara Seminara e Graziana Lo Brutto – in cui si è spaziati da Beckett (Aspettando Godot), Ionesco (La cantatrice calva e Delirio a due) passando poi per Pérec (Il posto delle patate) e Pinter (Guai in fabbrica).
Gli allievi del corso – studenti Erasmus provenienti dalla Polonia, Germania, India, Spagna e Inghilterra e dell’ateneo catanese -, che conoscevano le scene nella loro lingua d’origine, si sono messi alla prova recitandole in italiano e le hanno rese contemporanee immergendole nei giorni nostri, rifiutando l’immobilismo secolare di Estragone e Vladimiro in “Aspettando Godot” e immedesimandosi completamente nell’ultima poesia di Jean Tardieu (Coniugazioni e interrogazioni) in cui si accomiatano dallo spettatore ponendosi diverse domande: partiamo o non partiamo? Restiamo o non restiamo? E se restiamo?
Protagonisti di “Scena Erasmus” – il laboratorio avviato nell’aprile scorso – sono stati Joanna Bartkowiak, Marta Anna Bertuna, Myriam Catalano, Simone Di Mauro, Giorgia Gallo Cassarino, Gabriele Gravino, Chiara Leonardi, Flavia Melita, Marina Monaco, Elena Montecchi, Katharina Renke, Giulio Ruggeri, Nicole Angela Therea Somers Andolina, Atiya FAtima Usmani e Sofia Zappalà. Hanno partecipato alle attività laboratoriali anche Sara Caballero Martinez, Alice Balsamo e Alexander Morzeira Davis.
Il laboratorio teatrale “Scena Erasmus” – promosso dal Centro Universitario Teatrale dell’Università di Catania in collaborazione con Europe on Scene Network – ha consentito di coinvolgere numerosi studenti europei grazie all’adesione al progetto dell’Università di Valencia (capofila), degli atenei italiani di Padova, Cagliari e Catania e di Marburg in Germania, di Pamplona in Spagna, di Lodz in Polonia e di Sofia in Bulgaria.
Un progetto pioniere in Europa che, attraverso i laboratori di teatro e il potenziale creativo degli studenti che vi partecipano, ha rappresentato per gli universitari una importante opportunità di scambio culturale e al tempo stesso favorire la conoscenza delle lingue straniere e di integrarsi culturalmente nella città ospitante.
Tra gli obiettivi anche quello di sviluppare la cooperazione europea nell’ambito della gioventù, migliorando il livello di competenza comunicativa e le capacità degli studenti, favorire la vera integrazione europea apportando nei laboratori e negli spettacoli finali anche le variegate forme di comunicazione teatrale dei paesi dei partecipanti.
