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Gela, 180 studenti scoprono le dune e la sua flora

L’iniziativa, nell’ambito delle “Giornate Fai per le scuole”, è stata organizzata in collaborazione con l’Università di Catania

Ecologia e conservazione delle dune costiere, uso sostenibile delle spiagge e una loro corretta gestione, ma anche dinamismo dei litorali e adattamenti delle piante, monitoraggio degli habitat e della flora spontanea psammofila.
Sono stati i temi che 180 studenti provenienti da diversi istituiti scolastici superiori del comprensorio di Gela (in particolare dell’IIS “Eschilo”, del Liceo scientifico e linguistico “Elio Vittorini”, dell’IISS “Ettore Majorana”, dell’Istituto Tecnico Economico “Luigi Sturzo” e dell’l’Istituto Tecnico Industriale “Morselli”) hanno approfondito nell’ambito dell’iniziativa “Giornate FAI per le scuole” organizzata in collaborazione con l’Università di Catania.
Nel corso della passeggiata didattica nel tratto di spiaggia gelese, tra il Pontile sbarcatoio e il Fiume Gela – sul tema “Conosciamo le Dune e la sua meravigliosa flora” – anche un focus sull’importanza delle piante psammofile nell’edificazione delle dune e l’importante ruolo che svolge la vegetazione naturale nel contrastare l’arretramento della linea di costa.
Una “lezione” all’aperto per gli studenti – guidati dai docenti di riferimento degli istituti scolastici e la prof. Giulia Carciotto (capo delegata Fai Caltanissetta) – tenuta dal prof. Saverio Sciandrello e dai dott. Gianmarco Tavilla e Laura Borzì del Dipartimento di Scienze Biologiche, Geologiche e Ambientali dell’Università di Catania.
Grazie all’utilizzo del drone gli studenti hanno potuto verificare le tecniche utilizzate per il monitoraggio e la conservazione degli habitat dunali costieri e della flora di notevole pregio naturalistico.

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«Il sistema dunale costiero rappresenta uno degli ambienti più minacciati del Mediterraneo – spiega il prof. Saverio Sciandello -. Questi ambienti, proprio per l’influenza degli stessi parametri abiotici fortemente limitanti e associati a condizioni generali di grande stress ambientale, hanno selezionato elementi vegetali e animali molto specializzati, adattati e spesso presenti esclusivamente in questi habitat sabbiosi ormai residuali».
Gli studenti hanno avuto modo di approfondire gli habitat dunali e in particolar modo come la spiaggia a diretto contatto con il mare sia priva di vegetazione. «Le condizioni ambientali risultano proibitive per lo sviluppo delle piante a causa delle variazioni che si succedono con estrema rapidità, basti pensare alla violenza delle mareggiate che si infrangono sulla battigia nei periodi invernali» ha evidenziato il prof. Saverio Sciandrello.
Nel tratto di litorale sabbioso, a pochi metri dalla linea di costa, dove si accumula il materiale organico spiaggiato, gli studenti hanno osservato la tipica vegetazione annuale alo-nitrofila della linea di costa caratterizzata dalla presenza di Ravastrello marittimo, Salsola caprina, Poligono marittimo, Atriplice di Tornabene, quest’ultima specie piuttosto rara in Sicilia.

«Non a caso questa vegetazione rientra nell’habitat di Direttiva “Vegetazione annua delle linee di deposito marine”» ha aggiunto il prof. Saverio Sciandrello. Proprio sulla Direttiva Habitat, come principale strumento della politica dell’Unione Europea per la conservazione della biodiversità e il mantenimento a lungo termine degli habitat naturali e delle specie di flora e fauna minacciati o rari a livello comunitario, si sono soffermati i docenti.

È stata osservata, inoltre, la tipica vegetazione delle dune embrionali caratterizzata da piante stolonifere, capaci di trattenere efficacemente la sabbia, dando inizio al processo di edificazione delle dune. La specie più importante, in questa prima fase di edificazione delle dune, è la Gramigna delle spiagge assieme alla Calcatreppola marittima, all’Achillea marittima, allo Sporobolo delle spiagge e alla Launea, quest’ultima specie è inserita nella Lista rossa delle piante vascolari minacciate in Italia e rientra nell’habitat di Direttiva “Dune embrionali mobili”.

 

 

 

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