“Un tavolo di governance per stabilire assieme, tra governo della Regione, forze sociali ed enti locali, con quali priorità e linee di finanziamento promuovere lo sviluppo delle tre aree metropolitane, Palermo, Catania e Messina, e delle cinque aree interne, Terre Sicane, Calatino, Nebrodi, Madonie e Simeto Etna”. A invocarlo, a nome di Cgil, Cisl e Uil regionali, è stato il segretario della Cisl Sebastiano Cappuccio concludendo questa mattina il meeting sui temi dello sviluppo locale e del dialogo sociale organizzato a Palermo dai tre sindacati con gli enti di formazione Fdv, Ial ed Enfap e in tandem con l’Anpal. Presente anche l’assessore regionale alle Autonomie locali Andrea Messina. Per i sindacati, tra Pnrr e fondi Ue, “le risorse cui la Regione potrà attingere per lo sviluppo delle tre aree metropolitane e delle cinque aree interne ammonta a 50-55 miliardi”. “Al governo – sottolineano – chiediamo di condividere priorità e linee di indirizzo, in tempo affinché le scelte definite assieme siano eventualmente recepite nella legge di stabilità”. “Subito dopo il varo della finanziaria, tra febbraio e marzo – ha detto Messina – conto di riunire attorno a un tavolo gli enti locali, Comuni e associazioni di Comuni, e parti sociali. Mettere in rete risorse Ue e territorio è necessario per far ripartire il treno dello sviluppo”.
“Ci aspettiamo di conoscere con quale strategia di sistema la Regione intenda andare avanti – proseguono Cgil, Cisl e Uil – a cominciare dal rispetto delle tappe intermedie e dei traguardi (milestone e target) fissati nel Pnrr. E anche sul fronte della riqualificazione e della semplificazione della pubblica amministrazione; del potenziamento degli organici e delle competenze tecniche degli enti locali; delle politiche di coesione sociale e del sostegno al partenariato sociale”.
“E’ necessario fare presto – ha sottolineato il segretario regionale Cgil Sicilia Francesco Lucchesi – Al governo Schifani chiediamo di accelerare. Lo sviluppo regionale passa per quello territoriale e la crisi di questi anni impone una rinnovata attenzione, programmi e risorse definiti, accordi lungimiranti e chiari”. “Il sindacato ha sempre creduto nel dialogo sociale – ha rimarcato Giuseppe Raimondi, della segreteria della Uil Sicilia – Senza un piano condiviso da tutti i soggetti che operano nel mercato del lavoro è impossibile ripartire e creare sviluppo territoriale.
Nell’ambito del fondo sociale europeo ci attiveremo per presentare progetti unitari che consentano il rafforzamento delle competenze dei dirigenti sindacali e per agevolare lo sviluppo del territorio e un lavoro di qualità”.