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Giarre (Ct): emergenza incendi, sala consiliare ospita chi è in difficoltà

La sala consiliare del Palazzo di Città di Giarre rimarrà aperta negli orari di ufficio a tutti i cittadini che abbiano necessità di un locale climatizzato e di acqua fresca

La sala consiliare del Palazzo di Città di Giarre rimarrà aperta negli orari di ufficio a tutti i cittadini che abbiano necessità di un locale climatizzato e di acqua fresca per sfuggire al caldo opprimente di questi giorni e di prese elettriche per ricaricare i dispositivi elettronici, visti i molteplici disservizi causati dai guasti alle linee elettriche. Ad annunciarlo è il presidente del Consiglio comunale Giovanni Barbagallo che sin da ieri si è adoperato, insieme all’amministrazione comunale guidata dal sindaco Leo Cantarella, per fronteggiare l’emergenza incendi e la carenza di acqua ed energia elettrica. ” La Sala delle adunanze è un bene comune e ho ritenuto opportuno aprirla per fornire supporto e aiuto a chi si trova in difficoltà – ha affermato il presidente Barbagallo – I residenti possono rivolgersi al personale del Comune per ricevere assistenza e ulteriori informazioni. Il dipendente comunale e il cerimoniere possono essere contattati, tramite i rispettivi numeri 095.963202 e 095.963201. È importante trasmettere un messaggio di unità e sostegno reciproco, ricordando – prosgue – che le istituzioni sono al servizio della comunità, soprattutto nei momenti di difficoltà come questo”. Intanto l’emergenza non sembra affatto conclusa. Nella tarda mattinata un altro rogo è divampato, ancora una volta, nella frazione giarrese di Macchia, già duramente colpita ieri da un vasto incendio. Lo stesso presidente del Consiglio comunale, vista la carenza di squadre di soccorso, impegnate su molteplici fronti in tutta la regione, ieri si è prodigato in prima persona, insieme a tanti volontari e cittadini comuni, per spegnere le fiamme.

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“Davanti a situazioni così gravi – commenta Barbagallo – non si può stare chiusi nel palazzo. I vigili del fuoco ed il corpo forestale, che svolgono quotidianamente un lavoro encomiabile, non possono essere presenti ovunque. È giusto – conclude – adoperarsi in prima persona per tentare di evitare conseguenze ancora più drammatiche”.

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