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L’Isola Lachea a “ScienzAperta”, due giorni tra ricerca e cultura

CATANIA – Gestione e sostenibilità ambientale dell’area protetta tra ricerca e sviluppo socio-economico del territorio. Temi fondamentali che sono stati al centro della prima giornata di studio sulla Riserva naturale integrale Isola Lachea e Faraglioni dei Ciclopi di Aci Trezza organizzata nella sede etnea dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia nell’ambito di “ScienzAperta”, l’iniziativa dell’Ingv finalizzata ad aprire i luoghi della ricerca scientifica al pubblico con eventi, conferenze, percorsi museali, laboratori didattici e altre manifestazioni.
«Occorre potenziare la sinergia tra gli enti di ricerca, le istituzioni e le associazioni locali per migliorare la gestione, la fruizione e le attività di ricerca relative alla riserva naturale di Aci Trezza alle prese con diverse criticità tra cui, ad esempio, la mancanza di un approdo in sicurezza sull’Isola Lachea sia per le attività istituzionali, sia per le attività di educazione ambientale» ha spiegato il prof. Giovanni Signorello, direttore del centro di ricerca Cutgana dell’Università di Catania, ente gestore dell’area protetta.
Un tema ripreso anche dal prof. Carmelo Monaco, direttore del dipartimento di Scienze biologiche, geologiche e ambientali e delegato del rettore Francesco Basile all’Area marina protetta Isole Ciclopi. «Il Cda del Consorzio Isole dei Ciclopi, appena insediato e presieduto dal prof. Luciano Cosentino, sta lavorando per rafforzare la sinergia con il Comune, con il Cutgana e con gli enti di ricerca e anche con il ministero dell’Ambiente per recepire fondi per migliorare le attività la gestione dell’intera area dei Ciclopi in cui insistono la riserva naturale, l’area marina protetta e due Siti di importanza comunitaria. Al tempo stesso dobbiamo potenziare la ricerca e favorire anche lo sviluppo del territorio stesso» ha spiegato il prof. Monaco. Proprio sulla ricerca si è soffermato Eugenio Privitera, direttore della sezione etnea dell’Osservatorio Etneo dell’Ingv, che ha evidenziato «l’importanza della collaborazione scientifica tra Ingv e Cutgana per lo studio del magmatismo antico dell’area etnea, i cui affioramenti caratteristici sono presenti lungo la costa a nord di Catania».
Una collaborazione che, come ha affermato la prof.ssa Germana Barone, delegata del rettore al Sistema museale d’Ateneo, «rappresenta un’occasione importante nell’ambito della Terza missione, un ambito in cui l’Ateneo sta investendo molto accanto alla didattica e alla ricerca con l’obiettivo di coinvolgere maggiormente il territorio e le imprese locali».
A seguire, dopo i saluti di Alessandra Sciacca della Guardia costiera, l’avv. Giuseppe Fragola ha ricordato il senatore marchese Luigi Gravina che nel 1896 ha concesso a titolo gratuito alla Regia Università di Catania l’Isola Lachea e i 7 scogli adiacenti auspicando «la continuazione delle attività di gestione e valorizzazione portate avanti sull’Isola Lachea al fine di conservare il sito così come era stato donato».
Il direttore della riserva Domenico Catalano, nel suo intervento, ha evidenziato le azioni di gestione realizzate del Cutgana finalizzate «al contenimento delle specie aliene, alla riqualificazione dell’habitat degradato, alla messa in sicurezza del patrimonio geologico e alla vigilanza e controllo dell’Isola Lachea tramite ricerche anche con altri enti» oltre alle attività di promozione e valorizzazione della riserva «grazie alla fruizione sostenibile del sito, all’utilizzo delle nuove tecnologie come le audioguide in 5 lingue, i virtual tour in 2D e 3D e di Google street view che conta oltre 168mila visualizzazione in un anno».
I lavori sono proseguiti con gli interventi delle docenti Agata Di Stefano e Giuseppina Alongi dell’Università di Catania sul Museo della Stazione di studi sul mare dell’Isola Lachea e sull’Area marina protetta Isole Ciclopi e dell’esperta Natalia Leonardi del Cutgana sulla fauna. Il prof. Gian Pietro Giusso Del Galdo dell’ateneo catanese è intervenuto sul progetto di ricerca “Conservazione in-situ della flora minacciata della Sicilia” nella riserva di Aci Trezza, mentre i ricercatori dell’Ingv Stefano Branca sull’evoluzione geologica del Monte Etna, e il gruppo composto da Emanuela De Beni, Massimo Cantarero, Alfio Messina, Fabio Bonali e Fabio Vitello sull’impiego dei droni per rilievi geologici e sviluppi in realtà virtuale immersiva sull’Isola Lachea. Danilo Cavallaro e Mauro Coltelli dell’Ingv sono intervenuti sullo studio morfo-strutturale della porzione sommersa intorno alle Isole dei Ciclopi.
E ancora gli interventi di Rosa Anna Corsaro sulle rocce dell’Isola Lachea e dei Faraglioni dei Ciclopi, Mario Mattia sui dati GPS della stazione permanente dell’isola Lachea, del prof. Edoardo Tortorici sui beni archeologici dell’area protetta, di Serafina Carbone sui geositi dell’area etnea, di Emilia Musumeci sull’educazione ambientali nelle aree naturali, di Giustiniano Reitano sull’istituzione della riserva naturale e di Antonio Castorina sulla storia di Aci Trezza.
Domani mattina gli studenti dell’istituto scolastico “Falcone-Verga” di Aci Castello visiteranno l’area protetta dopo un’introduzione nei locali di Villa Fortuna (lungomare dei Ciclopi ad Aci Trezza).

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