CATANIA – Una due-giorni fruttuosa, proiettata verso il futuro, per pensare non solo a ciò che è già stato fatto, ma anche a cosa si farà e a quale continuità dare al Programma. Il 4-5 luglio scorsi, la comunità di RESTART – RESearch and innovation on future Telecommunications systems and networks, to make Italy more smART – si è riunita in occasione del Plenary Dissemination Workshop, ospitato presso l’Università di Catania, ente coordinatore dello Spoke 6 – Innovative Architectures and Extreme Environments.
Sono stati circa 250 i partecipanti che hanno seguito il ricco programma di attività, organizzato in corrispondenza del “midterm”, per fare un punto della situazione a metà del percorso. Il programma di ricerca e sviluppo – finanziato dall’Unione Europea, NextGenerationEU, nell’ambito del PNRR – è infatti giunto al giro di boa, essendo passato ormai un anno e mezzo dall’avvio.
I due giorni di workshop sono stati aperti dai saluti istituzionali dell’ente ospitante, con il coinvolgimento del Professor Sergio Palazzo, coordinatore dello Spoke 6 di RESTART e del Magnifico Rettore dell’Università di Catania Francesco Priolo. A seguire, sempre nell’ambito dei talk introduttivi, la parola è passata al Dottor Fabrizio Cobis, Responsabile Unico del Procedimento, in rappresentanza del MUR. L’ultima parte dei saluti è stata, invece, a cura del Dottor Marco Rendina, rappresentante di Asstel, l’associazione che nel sistema di Confindustria rappresenta tutte le imprese della filiera delle Telecomunicazioni, con la quale la Fondazione RESTART ha recentemente siglato un Memorandum of Understanding, per avviare attività in collaborazione al fine di promuovere progressi nel settore.
11 sessioni, ciascuna aperta da keynote speech e conclusa da interessanti talk, hanno permesso di avere una visione di insieme dei risultati che i 32 progetti di RESTART (14 strutturali, 18 focalizzati) stanno ottenendo. La panoramica mostra un andamento della ricerca che si conferma “on track” e un programma in continua crescita, anche a livello di soggetti coinvolti: ai 25 partner originali (ora 26, in seguito alla scissione di una delle imprese del Partenariato) se ne sono aggiunti 67 grazie al meccanismo dei bandi a cascata, per un totale di 93 enti ed istituzioni attualmente coinvolti. La prima tornata di bandi a cascata è infatti quasi completata per un importo totale complessivo pari a circa 28 milioni di euro, che ha permesso l’ingresso all’interno del Programma di ulteriori 30 università, 1 fondazione e 36 imprese. È in previsione, inoltre, per i prossimi mesi, una seconda tornata di cascade call, destinata in particolar modo a piccole e medie imprese, start-up e spin-off.
I numerosi partner arrivati attraverso i bandi a cascata stanno portando una nuova ondata di energia al Programma e alla ricerca condotta, stimolando sempre più il livello di collaborazione tra enti di diversa natura. In questo contesto, RESTART sta lavorando per creare un quadro di come sarà il futuro delle telecomunicazioni, non soltanto da un punto di vista tecnologico, ma anche – data l’importanza che quest’ultimo ricopre – da un punto di vista economico e della catena del valore. Una collaborazione che non si limita al rapporto solo tra gli enti coinvolti in ogni progetto, ma si estende anche al di fuori di essi, grazie ad azioni mirate, come le Grand Challenges, ideate per stimolare ricerca inter-progettuale, non soltanto tra progetti afferenti a RESTART, ma anche con altri Programmi europei, superando così il confine nazionale.
Il workshop è stato, inoltre, l’occasione per riunire rappresentanti di alcune tra le imprese e gli operatori attivi sul territorio italiano e facenti parte del programma RESTART, con l’obiettivo di discutere insieme, all’interno di due interessanti panel, del futuro delle tecnologie di comunicazione e dell’architettura di rete.
Non è mancato, anche in questo caso, come già fatto in precedenti occasioni, un momento di stimolante competizione: in parallelo alle sessioni del programma sono state organizzate delle Poster & Demo session che hanno portato ad eleggere un “Best Poster & Demo”, votato dalla comunità dei partecipanti. Ad aggiudicarsi il premio è stato il poster dal titolo “Coherent: introducing a reference architecture for digital twin networks”, frutto del lavoro di Simona Rossitto, Salvatore Quattropani, Carmelo Ricci, Marco Becattini, Leonardo Paroli, Leonardo Scommegna, Lucia Pintor, Giancarlo Sciddurlo, Federica de Trizio e Luigi Rachiele.
Un awarding committee è stato, invece, istituito per valutare il Best Scientific Contribution e il Best Impact Contribution, scegliendo tra un elenco ristretto di contributi presentati in pubblico sotto forma di pitch; questa iniziativa ha permesso di rivolgere un’attenzione particolare nei confronti dei giovani ricercatori e ricercatrici che lavorano quotidianamente alla buona riuscita del Programma. “The cost of learning dilemma” di Federico Mason (Università degli Studi di Padova) si è aggiudicato il Best Scientific Contribution, mentre il Best Impact Contribution è andato a Francesco Mancini e Giuseppe
Bianchi dell’Università di Roma “Tor Vergata” per il loro lavoro dal titolo “ScasDK – A Development Kit for Security Assurance test in Multi-Network-Function 5G”.
“Questo incontro di tutte le componenti di RESTART segna all’incirca la metà del Programma, quindi è un momento importante. Sono molto soddisfatto di quello che abbiamo visto in questi giorni, a cominciare dalla partecipazione: abbiamo infatti avuto circa 250 persone. Le presentazioni a cui abbiamo assistito mostrano che i progetti stanno andando molto bene, con risultati significativi e di rilievo. Il programma si compone, però, anche di missioni e su queste ultime, che sono anche esse attività destinate ad avere un impatto, dobbiamo ancora lavorare. C’è ancora strada da fare, ma abbiamo ormai una base solida.”
Nicola Blefari Melazzi, Presidente della Fondazione RESTART
“Questo Plenary Dissemination Workshop è stata l’occasione per cercare di dare dei contenuti che guardano ai risultati ottenuti a metà percorso con una prospettiva capace di osservare collettivamente il tipo di scenari futuri che questi risultati stanno costruendo. Abbiamo lavorato insieme ai partner accademici e ai partner industriali per cercare di mettere in evidenza i risultati più promettenti, ovvero quelli che possono avere un impatto più forte nel settore. L’impressione che abbiamo è che la visione sia una visione coerente, non soltanto basata sull’interesse scientifico dei ricercatori che lavorano dentro RESTART, ma supportata anche dall’interesse industriale che ruota attorno ai risultati che stiamo ottenendo. Credo sia fondamentale vedere allineate queste due visioni e notare un interesse industriale crescente anche verso i dimostratori, i PoC costruiti dai progetti, le nuove idee emergenti, i patent sottomessi e le attività pianificate per la seconda parte del progetto.”
Antonio Capone, Vicepresidente della Fondazione RESTART e coordinatore scientifico del Programma
“Con grande soddisfazione siamo giunti alla quarta Plenaria del nostro Programma. La community si è ampliata notevolmente: dagli originari 26 partner, siamo giunti a ben 93. Si sono quindi aggiunti 67 partner, tra università, fondazioni e piccole, medie e grandi imprese, che per noi sono un asset importantissimo. Abbiamo già finanziato progetti per quasi 28 milioni di euro circa e stiamo per dare avvio a una seconda tornata di cascade call dedicata a start up, spin off e PMI Innovative, grazie alla quale finanzieremo progetti e idee d’impresa innovativa per ulteriori quattro milioni e mezzo di euro.”
Adele Del Bello, Direttrice Generale della Fondazione RESTART
Questo è un momento importante per il programma RESTART, perché siamo al midterm, cioè a metà della durata del progetto. Come organizzatore locale, insieme ai colleghi dell’Università di Catania e dello Spoke 6 di RESTART, sono orgoglioso per essere stati scelti per questa iniziativa. Un evento che ha sorpreso anche noi per la elevata numerosità dei colleghi che sono intervenuti, nonostante fosse legittimo aspettarsi una larga partecipazione, tenendo anche conto del fatto che ai partner originali di RESTART si sono ora aggiunti tutti i partner delle cordate che hanno vinto i bandi a cascata. Circa 250 partecipanti, che hanno potuto assistere ad un programma scientifico molto denso, in cui si è trovato spazio per interventi capaci di mostrare lo stato dell’arte dei vari progetti e stimolanti panel. Una delle cose più interessanti è stata la sessione dedicata ai poster e alle demo e il fatto che sia stato organizzato il tutto in modo competitivo. Questo ha permesso, oltre che offrire la naturale visibilità alla partecipazione dal punto di vista scientifico, anche di dare degli orizzonti ai giovani ricercatori, che in qualche modo sono oggetto di un’attenzione particolare da parte del programma RESTART e in generale dei programmi del PNRR. Tutti i programmi del PNRR devono essere primariamente visti come un’occasione per dare uno slancio e soprattutto far sì che quello che si sta facendo in questi tre anni possa avere un seguito in termini stabili.”