Nel video sui vigneti a Ziano Piacentino, Davide Valla ci racconta i Sette Colli con le sette frazioni: “Ziano Piacentino ha sette frazioni e ogni frazione è su una collina. Siamo nel centro del comune di Ziano si scende e si sale, siamo a Seminò poi c’è Vico Marino, si scende e si sale al castello di Montalbo, si scende e si sale su Vico Barone e poi si scende e si sale su Fornello e poi si torna a Ziano. Ogni colle aveva il suo castello che serviva per difendersi dagli assalti si parte dagli anni mille su Fornello c’è una torre dell’epoca con i documenti alla mano, arriviamo fino al 1028.
In un vigneto di Barbera di appena 4 anni ho iniziato un esperimento con l’Università Cattolica Sacro Cuore di Piacenza dipartimento di Agraria una prova sperimentale sulla concimazione con un concime ottenuto dagli scarti delle uve, raspi, vinaccioli e bucce: viene creato questo compost e vien dato alle viti su quattordici file vengono fatte sette prove diverse rispetto al resto delle viti. Da qui a tre anni si vedranno i benefici.
Con «potatura di ritorno» si definisce quell’intervento di carattere eccezionale tramite il quale si elimina, dalla vite, del legno vecchio poco vitale. Viene eseguita per consentire lo sviluppo di nuovi germogli o l’utilizzo di tralci esistenti come sostituzione. Da questi tagli entrano infezioni come il mal dell’esca il nuovo cancro della vite. Il mal dell’esca è una fitopatia della vite causata da una molteplicità di funghi patogeni (tra i quali ricordiamo Phaeomoniella chlamydospora, Phaeoacremonium minimum e Fomitiporia mediterranea) che si insediano all’interno del tronco della pianta. La potatura secondo il metodo dei due agronomi friulani Marco Simonit e Pierpaolo Sirch – di aiutare la vite a invecchiare bene è quanto mai meritorio, oltre che necessario. Marco Simonit e Pierpaolo Sirch, infatti, hanno messo a punto un metodo di potatura proprio con questo scopo: gestire la vite con potature sempre su legno giovane per portarla a una felice vecchiaia, facendo espandere la vite in larghezza piuttosto che in altezza.
La Vitivinicola Valla nasce nel 2007, quando rilevo la storica azienda di famiglia, precedentemente gestita da mio nonno Francesco e poi mio padre Edmondo. Dopo diversi anni di esperienza, nel settore vinicolo-enologico, al servizio di altre realtà del territorio, decido quindi di continuare la tradizione di famiglia, che consiste nel coltivare e trasformare le uve provenienti dai quasi 5 Ettari di vigneto, suddivisi in 2 appezzamenti distanti tra loro solo poche centinaia di metri.
Siamo presenti quindi nel panorama vinicolo piacentino da oltre 60 anni, recentemente abbiamo provveduto ad apportare nuove modifiche volte all’ammodernamento della produzione e all’aumento della qualità del prodotto, per fornire ai consumatori vini d’eccellenza.
Lavoriamo i terreni e coltiviamo le vigne nel rispetto dei principi della Difesa Integrata Avanzata, limitando al minimo gli interventi sulla vite, nel pieno rispetto della natura e della materia prima.
La Difesa Integrata Avanzata è una pratica di difesa delle colture che prevede una drastica riduzione dell’uso di fitofarmaci mettendo in atto diversi accorgimenti. Tra i principali, si ricordano: l’uso di prodotti poco o per niente tossici per l’uomo e per gli insetti utili; la lotta agli insetti dannosi tramite la confusione sessuale (uso di diffusori di feromoni); principi attivi che possono essere facilmente denaturati dall’azione biochimica del terreno e dall’aria; la previsione del verificarsi delle condizioni utili allo sviluppo dei parassiti, in modo da irrorare con prodotti specifici solo in caso di effettivo pericolo di infezione e non ad intervalli fissi a scopo preventivo. particolare attenzione ed eliminazione di piante infette.
Non eseguiamo lavorazioni standardizzate dei vigneti, eseguiamo fresatura, ripuntatura e sfalcio dell’erba solamente quando le condizioni climatiche lo richiedono. Le concimazioni vengono eseguite, previa analisi del terreno, quando è strettamente necessario e con il solo utilizzo di concimi organici naturali, per compensare le reali carenze degli elementi nutrienti. Così facendo si ottiene un prodotto di altissima qualità, con un basso impatto ambientale, il che aumenta notevolmente la qualità finale del vino.
In cantina, grazie al recupero degli storici vasi vinari, ora si può contare su una serie di vasche di cemento vetrificato, che vengono utilizzate durante tutto il processo di trasformazione delle uve. Dopo la macerazione e la successiva fermentazione, il vino affronta quindi un lungo periodo di affinamento in questi contenitori, che grazie alla loro porosità consentono un micro scambio di ossigeno tra il vino e l’atmosfera, favorendo così un ottimale affinamento del prodotto. Un’altra particolarità della nostra produzione è la lavorazione ancestrale dei vini frizzanti, ossia svolgono la fermentazione per la presa di spuma in bottiglia, si ottiene così un vino frizzante con rifermentazione naturale”.
I vini che abbiamo assaggiato
Ortrugo “Dieci Lune”: Ortrugo frizzante a rifermentazione naturale in bottiglia
Vitigno | Ortrugo 100%
Forma di allevamento | Gujot basso
Terreno | Medio impasto
Resa media per ettaro | 100 quintali
Altimetria | 230 metri s.l.m.
Gradazione alcolica | 12 % vol.
Colore | giallo paglierino brillante ed intenso
Profumo | fragrante e delicato con sentori floreali e fruttati di mela renetta ed agrumi, di ottima sapidità ed acidità
Gusto | secco e fresco con un leggero retrogusto amarognolo
Gutturnio Frizzante “Come una volta”
Gutturnio frizzante a rifermentazione in bottiglia
Vitigno | Barbera 60% – Bonarda 40%
Forma di allevamento | Gujot basso
Terreno | Medio impasto
Resa media per ettaro | 100 quintali
Altimetria | 230 metri s.l.m.
Gradazione alcolica | 12,5 % vol.
Colore | rosso rubino brillante
Profumo | fresco e vinoso con netto sentore di frutti rossi che accompagnano una buona persistenza aromatica
Gusto | pieno ed equilibrato per un vino ben corposo e con buona intensità
Gutturnio Superiore D.O.C.
Vitigno | Barbera 55% – Bonarda 45%
Forma di allevamento | Gujot basso
Terreno | Medio impasto
Resa media per ettaro | 80 quintali
Altimetria | 230 metri s.l.m.
Gradazione alcolica | 13 % vol.
Colore | rubino intenso con riflessi granata
Profumo | vinoso con cenni di frutti rossi di sottobosco che accompagnano il sapore morbido
Gusto | giustamente tannico ed ampio con lunga persistenza