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Proposta Vini: apre il 2025 con 55 nuove aziende in catalogo

Proposta Vini chiude il 2024 con un aumento di fatturato di oltre il  3% e apre il 2025 con 55 nuove aziende in catalogo il 2025 si apre in positivo per Proposta Vini, tra le più importanti aziende di distribuzione del nostro Paese, pari a più di 28 milioni di euro per un totale di oltre 2,8 milioni di bottiglie vendute. «Il 2024 è stato un anno molto impegnativo e particolare per il nostro settore. I numeri di Proposta Vini mostrano come il mondo Ho.Re.Ca. a cui ci rivolgiamo abbia una sempre maggiore sensibilità per storie vere e autentiche di viticoltura artigiana. Il consolidamento e addirittura la crescita di oltre il3% del fatturato (trainato soprattutto da vini fermi e spirits) rappresentano una conferma dell’importanza del nostro impegno a selezionare e distribuire cantine e distillerie i cui progetti, andando ben oltre i meri aspetti commerciali, tocchino l’anima nei nostri amati clienti ristoratori, enotecari (tradizionali e online) e albergatori e quella dei loro (nostri) clienti finali» sottolinea Andrea Girardi, alla guida dell’azienda di Pergine Valsugana (TN) insieme al padre Gianpaolo.

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Con3.000 referenze wine selezionate da417 cantine (258 italiane e 159 straniere)a cui siaffiancano600 referenze spirits di 100 realtà(italiane e straniere) del mondo della distillazione il catalogo di Proposta Vini è un mosaico viticolo e paesaggistico, che punta da quarant’anni a questa parte a valorizzare produzioni autentiche e territoriali, artigianali e di qualità. Una selezione di respiro europeo che ogni anno si arricchisce di nuove storie affascinanti, presentate in anteprima a Firenze dal 18 al 20 gennaio negli spazi della Stazione Leopolda.

Cinquantacinque le nuove aziende(40cantine e15produttori spirits) in distribuzione dal2025:per quanto riguarda ilvinosono12 i produttori che esprimono la specificità e l’unicità della viticoltura delle diverse regioni del nostro Paese, a partire da RobertoCrosio e Poderi Colla, entrambe dalPiemonte, Cascina Nirasca e Taoma dalla Liguria e Alberto Fiori dalla Lombardia.Claudio Augusta e Mario Sandri rappresentano invece il Trentino, mentre spostandoci in Venetotroviamo Carezzabella.InEmilia-Romagna ecco Ventivent ie nelle Marche Quntì; scendendo a Sud in Campania troviamo Tenuta Cobellis e in Calabria Santa Venere.

Spostandoci in Europa sono 28 le cantine che debuttano nel catalogo 2025:dalla Svezia ecco Langmyre Vineri, mentre dalla Francia troviamo Champagne Mallol, Chapelle d’Aliénor by La Gaffeliere, Chateau Canon Chaigneau, Chateau Canon Lalan de Pomerol, Chateau Grand Jean, Chateau Pellot Plaisance, Chateau Rollin, Chateau St. Julian,Clos Fornelli,Domaine de Nugues,Domaine de Massiac, Domaine Philippe Girard, La Voute duVerdus,Les Vignerons de Buzet,Ormarine,Symphonie de Clos Haut Peyraguey. La Spagna è invece rappresentata daBodegas Senorio de Librarese Santa Catarina, mentre Lyrarakis,Oenops Winese Orealios provengono dall Grecia e Monastero di Dariali, Nagdi Marani, Ninos Maranie Raberi Marani dalla Georgia.

Un mosaico di realtà espressione delle diverse eccellenze, territori e sfumature della viticoltura italiana ed europea, in alcuni casi ancora poco conosciuti. Un lavoro di ri-scoperta che da quarant’anni rappresenta il fil rouge con individuiamo le realtà inserite nel nostro catalogo» specifica Gianluca Telloli, selezionatore Wine di Proposta Vini. Sul fronte spirits sono invece15 le nuove aziende inserite nel catalogo Proposta Spirits in cui l’Italia è rappresentata dalle piemontesi Dora Grossa Liquorificio e Karminia, dalla parmense Cuspid Selection se dalla sicula Nepeta. Dalla Svezia ecco Norrbottens Distillery, dall’Irlanda Finvara Irish Whiskey, dalla Scozia Ballindalloch Distillery,Ian MacLeod SixIslese Murray MacDavid. Provengono invece dalla Francia Fontagard Distillery e dalla Germania Gemelli. Spostandoci oltre oceano, ecco dal Messico Buen Vato, Enemigo e Marca Negra. «L’ingresso di queste nuove realtà nel nostro catalogo–spiega Antonio Beneforti, selezionatore di Proposta Spirits–va nella direzione di un completamento della nostra offerta, in linea con i trendc he si stanno affermando nella mixology e non solo, rendendoci ancora più competitivi grazie a prodotti eccellenti che spaziano dalla tradizione liquoristica italiana ai whisky fino agli agave spirits».>I TREND DEL 2025 Secondo Gianpaolo Girardi, fondatore dell’azienda, nel 2025 proseguirà il momento di sofferenza dello Champagne, mentre gli spumanti italiani proseguiranno la loro crescita, grazie a una maggior diffusione della tendenza ad accompagnare questa tipologia di prodotto a tutto il pasto. A beneficiare di questo trend positivo non saranno solo le aziende delle aree più famose e storicamente più vocate ma anche realtà più piccole ed emergenti dislocate lungo tutto lo stivale, grazie aunamaggiore attenzione alle diverse espressioni della spumantistica prodotta con uve italiane. Sul fronte dei vini fermi, nel 2025 il segmento dei vini bianchi terrà bene, in particolare tutte quelle etichette che esprimono al meglio l’identità e la tipicità del territorio di produzione, mentre i grandi rossi come Supertuscan, bordolesi e amaroni registreranno, come già avvenuto nel 2024, un calo consistent è dovuto non solo ai prezzi, ma anche a un cambiamento delle abitudini dei consumatori che prediligono per i loro momenti di convivialità prodotti meno corposi e strutturati. Sul fronte dei rosati non si registreranno grandi novità, mentre si assiste a una sempre maggior attenzione da parte dei consumatori verso i vini naturali. Il mondo degli spirits secondo Antonio Beneforti esperto selezionatore di Proposta Spirits–divisione di Proposta Vini dedicata ai distillati e liquori che nel 2024 ha visto incrementare le vendite del 40%–nel 2025si sta facendo sempre più largo in settori come la ristorazione e le enoteche dove si assiste a una crescente voglia di sperimentazione e di innovazione che coinvolge i distillati, proposti per stupire sempre più la clientela. I gin continuerà a essere uno dei protagonisti nel nostro Paese, con un aumento dei consumi che va in controtendenza rispetto al resto del mondo dove si registra invece una contrazione delle vendite a causa di una saturazione del mercato. Gli amari, di cui l’Italia vanta una ricca produzione e tradizione, stanno vivendo un periodo di crescita straordinaria, grazie a uno slancio sia nella ristorazione sia nella mixology, dove sono diventati un ingrediente perfetto per la preparazione di drink e cocktail anche all’ora dell’aperitivo. I whisky si sta facendo strada tra i più giovani, anche nel nostro Paese dove il percorso di affermazione è più lento rispetto ad altri paesi a causa delle diverse abitudini di consumo. Altro trend che si sta registrando nel Regno Unito, e che arriverà anche in Italia, è una crescita imprevista e importante di consumatrici donne che snatura così l’immagine che questo distillato sia dedicato quasi solo esclusivamente a gentlemen di mezza età. Anche il rum torna a essere molto apprezzato e valutato soprattutto per la sua qualità: non si cercano solo i grandi marchi ma anche nuove realtà che raccontino in modo più personale la propria storia e le proprie peculiarità produttive. Grande scommessa non tanto del 2025 quanto del 2026 sarà il vermouth: il vino fortificato diventerà sempre più attraente in quanto “crossover” tra liquoristica ed enologia. Nella sua produzione si tenderà sempre più a valorizzare il vitigno base in modo che le sue note e il suo carattere non si annullino ma al contrario emergano. Un trend trasversale che sta guadagnando sempre più slancio è quello della sostenibilità: l’attenzione all’ambiente e alla sua salvaguardia sta diventando sempre più capillare nel mondo degli spirits, con un numero via via crescente di produttori che abbracciano un approccio “carbon free” oltre ad atteggiamenti etici con un ritorno sociale. Un trend che tocca da vicino anche il nostro Paese, dove non mancano esempi di produttori che stanno facendo scelte consapevoli per ridurre l’impatto negativo sull’ambiente.

ROBERTO PERINI (https://robertoperini.it/biografia.html)

Nato nel 1952 a Cles, si trasferisce all’età di 10 anni a Pergine, paese d’origine della famiglia. L’interesse per l’arte gli viene trasmesso dal nonno paterno Lino, dalla nonna Giuseppina, dalla mamma Mariella e dal maestro Renato Perini, che spesso lo portava nella sua casa-studio. Dopo aver frequentato l’Istituto Statale d’Arte di Trento, la sua formazione prosegue nell’ambito della valorizzazione dei beni storico-artistici a Bologna e a Verona. Tornato a Trento, dal 1991 è funzionario della Soprintendenza per i Beni Storico-Artistici di Trento. Dal 2001 al 2005 ha anche insegnato Teoria del Restauro presso l’Università di Trento. Ha sempre continuato la ricerca creativa interiore, privilegiando la grafica e la pittura. Le sue opere sono presenti in collezioni private in Italia e all’estero, il suo studio è a Pergine, dove vive.

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