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Le Vie dei Tesori raggiunge i 244 mila visitatori nei quattro weekend di ottobre

Le Vie dei Tesori continua la sua corsa straordinaria e promette di raggiungere numeri molto alti, visto che nei quattro fine settimana di ottobre ha messo insieme 244 mila visitatori. E se sono sempre confermati i 55 mila visitatori che ogni weekend assediano i 170 luoghi aperti a Palermo, è una bellissima notizia il numero dei 4 mila che ha sfidato il maltempo e si è riversato nei siti aperti a Catania: nel capoluogo etneo, venerdì scorso l’allerta rossa ha bloccato il festival, sabato timidamente molti siti hanno aperto le porte e domenica si è registrato ovunque il pienone.

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Oltre 55 mila visitatori, quindi, anche questo weekend hanno scelto Palermo, tra palermitani e turisti tra oratori, chiese, bunker, voli, salotti: accolti ovunque da volontari, guide, studenti. La chiesa di Santa Caterina guadagna come sempre il podio, ormai è il sito sovrano di quest’anno, e questo fine settimana conteggia 2100 visitatori. Ma al secondo posto c’è una sorpresa: il Teatro Massimo ha aperto il palcoscenico solo questo weekend e ha messo insieme 1800 visite, con il pubblico felice di entrare nel retro palcoscenico per carpire i segreti di scenografi e tecnici. Terzo sito più amato è il monastero di Santa Caterina (1600 visitatori), con il suo chiostro nascosto, lontano dai rumori dei mondo circostante. Quarto sito scelto dal pubblico è il Loggiato San Bartolomeo (1400 visitatori), da pochi mesi restituito alla città: molto apprezzata la terrazza, anche per una foto ricordo affacciati sul mare. Tallona da presso il rifugio antiaereo (1250) sotto Palazzo delle Aquile – quest’anno visitabile soltanto il sabato e la domenica – con l’appassionato racconto della città bombardata. Ma un’altra sorpresa sta da queste parti: trascinato dal racconto sul cinquantenario dal famoso furto della “Natività”, ha registrato un picco di visite anche l’Oratorio di San Lorenzo che mette insieme 1050 presenze, accanto alla cupola del Santissimo Salvatore (1020) da cui si ottiene una vista a trecentosessanta gradi sull’intero centro storico. Va sempre benissimo l’aeroporto di Boccadifalco che questa domenica ha accolto i suoi mille visitatori, con una sorpresa “sonora”: i giovanissimi strumentisti dell’orchestra nata in seno all’Istituto comprensivo “Don Rizzo” di Ciminna, con i “colleghi” dell’Istituto superiore “D’Alessandro”, hanno accompagnato le visite al suono dell’inno nazionale e di valzer gattopardeschi. Stefania Blandeburgo e Pietro Massaro hanno continuato con le loro visite teatralizzate e navigano sul sold out. Apprezzata anche la mostra che racchiude la rimaterializzazione di tele disperse di Van Gogh, Monet o Tamara de Lempika, nel sottocoro di Palazzo Abatellis, che apre (con un coupon diverso) anche le terrazze e i laboratori di arazzi.

CATANIA funestata dal maltempo, ha comunque retto e con onore. Sbarrati i luoghi il venerdì per l’allerta meteo, hanno aperto (ma non tutti) il sabato, ma già domenica erano assediati dai cittadini catanesi e dai turisti. E nonostante il maltempo, la città della lava mette insieme comunque 4 mila visitatori, spalmati tra gli amatissimi e sontuosi palazzi, i due Bastioni e le chiese antiche. E’ stata l’ultima occasione per visitare Palazzo Manganelli che i Borghese, che oggi ne sono i proprietari, aprono soltanto di rado e per eventi selezionati: i catanesi lo sanno e si sono messi in coda sin dal mattino. Ogni visita era sold out, oltre 700 visitatori sono sciamati nei saloni affrescati, hanno ammirato il dipinto di Giuseppe Sciuti, l’antico biliardo, le specchiere, le tappezzerie in seta provenienti dalle manifatture dei Manganelli che devono il loro secondo titolo al fuso per tessere, appunto “il manganello”. Palazzi amati: podio d’argento per Palazzo Biscari (500 visitatori) dove le visite erano condotte dal principe Ruggero Moncada in persona. Anfitrione illustre e narratore nato che il pubblico ha ascoltato affascinato.  Il terzo sito più visitato a Catania è invece a sorpresa Villa Manganelli, residenza illustre, l’unica realizzata dall’architetto Ernesto Basile nel capoluogo etneo. Bellissime le visite anche alla chiesa di San Benedetto, dell’antico monastero di clausura delle monache benedettine. Ed è proprio qui il portale in legno che il pubblico de Le Vie dei Tesori può scegliere di restaurare: tra sei beni proposti – che saranno votati tramite i social – ne verranno scelti tre che rinasceranno grazie al festival. .

Le foto dei siti de Le Vie dei Tesori sono state realizzate da @Igor Petyx

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