PALERMO – Si stringono i tempi per la riapertura del viadotto Cansalamone, dichiarato impraticabile oltre sei anni fa per motivi di sicurezza con conseguenti, notevoli problemi per la viabilità in entrata e in uscita da Sciacca, città dell’Agrigentino a forte vocazione turistica. L’Ufficio contro il dissesto idrogeologico, guidato dal presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, ha infatti affidato l’incarico per effettuare rilievi e indagini sulla struttura e progettare gli interventi necessari a ridarle stabilità. Ad aggiudicarsi la gara, bandita dalla Struttura commissariale diretta da Maurizio Croce, è stato un raggruppamento di professionisti. Il team di ingegneri e geologi dovrà puntare l’attenzione in particolare sul consolidamento dei piloni e sul ripristino dei cosiddetti freni sismici.
Bisognerà, inoltre, rifare interamente la pavimentazione stradale e realizzare la sistemazione idraulica dell’omonimo torrente che scorre sotto la grande impalcatura in cemento armato. Per i lavori, che saranno prontamente affidati non appena agli uffici di Piazza Ignazio Florio arriverà il progetto esecutivo, sono stati complessivamente stanziati oltre due milioni e 900 mila euro. Il viadotto Cansalamone fu costruito alla fine degli anni sessanta e alcuni interventi di consolidamento vennero effettuati nel 1998 e nel 2000. Il degrado della struttura, però, è andato avanti fino alla chiusura al traffico decisa nel 2014. Un’odissea di disagi che adesso sta per terminare.