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Innovazione, Ceo Aindo: “Sì all’Intelligenza Artificiale generativa ma l’uomo sia al centro”

(Adnkronos) – Si intensifica il dibattito sull’’ultimo step dell’Intelligenza Artificiale, l’Intelligenza Artificiale generativa, diventata popolare con l’esplosione di app per creare immagini e servizi di chat evolute ma anche nuove frontiere tecnologiche basate su dati sintetici. Perimetri che insieme a tante opportunità aprono anche nuovi rischi in un sano rapporto fra ‘l’uomo e la macchina’. E, in un quadro come questo, “centrale è il tema dell’Ai human centric”, una intelligenza artificiale che metta sempre al centro l’uomo. A rilevarlo è Daniele Panfilo, co-fondatore e Ceo di Aindo, la startup italiana della Sissa specializzata in dati sintetici e fondata, nel 2018, insieme a Panfilo anche da Sebastiano Saccani (Head of R&D) e Borut Svara (Cto), tutti specialisti di Intelligenza Artificiale della Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati di Trieste.  

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Il tema sul tavolo, osserva Panfilo – ingegnere con Phd in Intelligenza Artificiale – quindi è quello continuamente dibattuto: vantaggi ma anche rischi per la vita delle persone. Le innovazioni tecnologiche possono infatti produrre analisi predittive per pazienti oncologici o nuove frontiere dell’antifrode ma anche chatbot che producono testi eleganti o immagini e ritratti completamente artificiali quindi con il rischio di essere fuorvianti. Sul mercato dell’innovazione si diffondono anche text-to-image che contribuiscono a processi di marketing o alla realizzazione di un contenuto ma anche deep fake, cioè video o foto che creano – in modo totalmente artificiale – situazioni in cui la persona reale ‘ritratta’ non si è mai trovata e il rischio è quello di diffondere ‘false verità’. Da qui Panfilo spiega che al cuore di Aindo ci sono “le tecnologie di Intelligenza Artificiale generativa – che sono alla base del nostro business – ovvero la generazione di dati sintetici. Questa nuova Ai ci consente di sviluppare soluzioni ad alto impatto sociale come nell’ambito della medicina per aumentare, per esempio, l’efficacia di prevenzione, diagnosi e cura. L’Ai è una innovazione utile anche nella finanza, nei sistemi anti-frode per rendere più sicuri i pagamenti online”.  

Ma il Ceo di Aindo sottolinea che “a fronte di queste opportunità, derivate dalla potenza del machine learning e dalla disponibilità dei dati, emergono tuttavia anche dei rischi”. Per Panfilo “temi importanti sono sicuramente quello della privacy e della sicurezza ma anche quello della fair Ai, ovvero di una Intelligenza Artificiale priva di bias e libera dagli stereotipi”. “Infine è centrale il tema dell’Ai human-centric in cui prodotti e servizi siano progettati pensando ai bisogni delle persone e che non vengano, invece, unicamente guidati dalle opportunità tecnologiche” prosegue il tecnologo. “Il futuro che ci immaginiamo in Aindo – aggiunge il Ceo- è una nuova era in cui dati e machine learning saranno parte della nostra vita quotidiana – perché ciò sta già succedendo – ma in cui rimarrà l’essere umano a guidare la relazione con le macchine”. E questo, osserva infine, “sarà possibile solo se cittadini e istituzioni matureranno una profonda consapevolezza sulle opportunità e e sui rischi delle Intelligenze Artificiali”. (di Andreana d’Aquino)
 


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