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Greenpeace Italia: la spedizione “Acque senza veleni” arriva anche in Sicilia

Greenpeace - Augusta(SR)

Arriva anche in Sicilia la spedizione “Acque senza veleni” di Greenpeace Italia che, per cinque settimane, toccherà 220 città in tutte le Regioni italiane per raccogliere campioni di acqua potabile alla ricerca di PFAS (sostanze poli- e per-fluoroalchiliche), un gruppo di sostanze chimiche pericolose per la salute e conosciute come “inquinanti eterni”. L’obiettivo dell’organizzazione ambientalista è realizzare la prima mappatura indipendente della contaminazione dell’acqua potabile a livello nazionale. I dati relativi ai campionamenti saranno diffusi a inizio 2025.

 

In Sicilia, Greenpeace Italia effettuerà campionamenti a Messina, Acireale, Catania, Augusta, Siracusa, Ragusa, Comiso, Gela, Piazza Armerina, Enna, Caltanissetta, Licata, Agrigento, Marsala, Trapani, Palermo, Caccamo e Milazzo.

 

Una volta dispersi nell’ambiente, i PFAS si degradano in tempi lunghissimi e possono inquinare le fonti d’acqua, l’aria e le coltivazioni. Attraverso l’acqua e gli alimenti, queste molecole possono quindi diffondersi nel nostro sangue, con gravi rischi per la salute. Una di queste sostanze, il PFOA, è stato ad esempio classificato come cancerogeno per le persone, mentre l’esposizione a diverse molecole PFAS può causare problemi alla tiroide, diabete, danni al fegato e al sistema immunitario, cancro al rene e ai testicoli e impatti negativi sulla fertilità.

 

Secondo i dati più recenti in possesso di Greenpeace Italia, richiesti dall’organizzazione ambientalista ad ARPA Sicilia nei mesi scorsi e relativi ad analisi effettuate su fiumi, acque sotterranee e laghi dal 2019 al 2022, la percentuale di campioni contaminati risulta pari a meno del 5% del totale, una delle più basse tra le Regioni italiane. Mancano però i dati relativi alla presenza di questi inquinanti nelle acque potabili.

 

«Nelle prossime settimane concluderemo la raccolta di campioni di acqua potabile in tutte le Regioni italiane, inclusa la Sicilia, per valutare l’estensione della contaminazione da PFAS e identificare eventuali nuove aree colpite oltre quelle già note», spiega Chiara Campione di Greenpeace Italia. «Chiediamo che anche la Regione Sicilia avvii quanto prima analisi approfondite sulle acque potabili e renda pubblici in modo trasparente i risultati alla collettività. In una Regione in cui l’effetto combinato tra  crisi climatica e inefficienze della rete contribuisce a rendere strutturale il deficit idrico, è necessario preservare l’acqua potabile dalla contaminazione da inquinanti persistenti e pericolosi come i PFAS. Le istituzioni locali e nazionali devono garantire acqua pubblica sicura per tutti: vogliamo bere acqua pulita, libera da veleni».

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