Il presidente egiziano Abdel Fatah al Sisi ha concesso la grazia a Patrick Zaki, che ieri era stato condannato a tre anni di carcere. Lo riferiscono i media locali, secondo cui è stato graziato anche l’attivista per i diritti umani Mohamed el-Baqer.
La fine di un incubo. La grazia a Patrick Zaki concessa dal presidente egiziano Abdel Fatah al Sisi arriva all’indomani della condanna a tre anni di carcere da un Tribunale di Mansoura per aver diffuso presunte notizie false in un post sulle minoranze copte.
L’incubo per lo studente del master Gemma in Women’s and Gender Studies presso l’Università Alma Mater di Bologna era iniziato il 7 febbraio 2020, quando venne portato dietro le sbarre del famigerato carcere di Tora, dopo essere stato fermato all’aeroporto del Cairo. Nei mesi successivi si erano susseguite le udienze in cui ogni volta era stata rinnovata per 15 o 45 giorni la detenzione preventiva di Zaki, nonostante i numerosi appelli e iniziative del governo italiano, di politici, attivisti e associazioni.
Zaki era stato fermato al suo arrivo in Egitto per far visita alla famiglia, un periodo di vacanza che invece gli era costato l’arresto. Solo negli ultimi mesi di detenzione era stato trasferito nel carcere di al-Mansoura, città dove Zaki è nato il 16 giugno del 1991.
I capi d’accusa menzionati nel mandato di arresto erano minaccia alla sicurezza nazionale, incitamento alle proteste illegali, sovversione, diffusione di notizie false, propaganda per il terrorismo. In particolare, il ricercatore, che proprio un paio di settimane fa si è laureato a distanza, secondo le autorità egiziane avrebbe compiuto propaganda sovversiva attraverso alcuni post pubblicati su Facebook.
Il rinvio a giudizio era avvenuto invece per “diffusione di notizie false dentro e fuori il Paese” sulla base di tre articoli scritti da Zaki. Tra i testi messi sotto accusa ne spicca uno, scritto nel 2019 sui cristiani copti in Egitto perseguitati dal sedicente Stato Islamico e discriminati da alcuni elementi della società musulmana. Lo stesso Zaki appartiene alla comunità copta egiziana.
“E’ una notizia bellissima, lo meritava tantissimo, adesso lo aspetto a Bologna a braccia aperte”. Non nasconde la sua gioia e la sua emozione Rafael Garrido Alvarez, compagno di studi e grande amico di Patrick Zaki, per la grazia concessa dal presidente egiziano Abdel Fatah al Sisi all’indomani della condanna del giovane a tre anni di carcere.
“Sono molto, molto felice – dice all’Adnkronos – sono state 24 ore molto dure. Dopo la sentenza di ieri che ci aveva lasciati spiazzati e addolorati, questa è una notizia bellissima, Patrick lo merita tantissimo e non vediamo l’ora di rivederlo in Italia. Sono contento per lui e la sua famiglia, che ha vissuto anni terribili, aspettiamo Patrick a Bologna a braccia parte”.
Alvarez racconta di aver sperato in un atto di clemenza delle autorità egiziane, “ma davvero non sapevo cosa sarebbe potuto succedere dopo una sentenza che non era appellabile”.