giovedì 24 Aprile, 2025, 5: 17 CEST
13.7 C
Catania
HomeApprofondimentiFemminicidi, Bolzan (criminologa): "Non sanno gestire il rifiuto, la vittima diventa l'oggetto...

Femminicidi, Bolzan (criminologa): “Non sanno gestire il rifiuto, la vittima diventa l’oggetto su cui scaricare la rabbia”

Una “incapacità di metabolizzare rifiuti e abbandoni” che trasforma la rabbia in un’emozione “non controllabile” da “scaricare” sulla vittima. A parlare con l’Adnkronos dei due femminicidi avvenuti negli ultimi tre giorni, a Messina e a Roma, è la criminologa e psicologa Flaminia Bolzan. Oggi, il corpo di Ilaria Sula, 22 anni, studentessa romana della Sapienza, è stato trovato in fondo a un dirupo nei pressi del Comune di Poli, all’interno di una valigia. Ad ucciderla a coltellate, per poi gettarne il corpo, sarebbe stato il fidanzato. Lunedì Sara Campanella, 22 anni, nata a Misilmeri (Palermo), è stata uccisa a coltellate davanti l’Università di Messina da un suo collega, Stefano Argentino, 27 anni, che da due anni la perseguitava con messaggi e inviti ad uscire.

Pubblicità

 

Dottoressa Bolzan, cosa scatta nella mente di un giovane per arrivare a compiere un crimine così violento nei confronti di una persona che dice di amare?

“Ovviamente ogni caso presenta le sue peculiarità in ordine a motivazioni e modalità operative ad ogni modo il comune denominatore di tutti questi delitti è da ricercare sul piano psicologico nell’incapacità di metabolizzare rifiuti e abbandoni. Per questi soggetti, la rabbia e la frustrazione divengono emozioni non controllabili e anziché essere elaborate sul piano del pensiero vengono agite e l’oggetto sul quale ‘scaricarle’ letteralmente diventa la vittima”.

 

Ci sono dei campanelli di allarme che dovrebbero essere notati e c’è qualcosa che le donne possono fare per evitare di arrivare a queste tragedie?

“Non è assolutamente immediato poter prevedere un’escalation di violenza di tale portata anche perché, in una ratio auto protettiva, il pensiero prevalente è sempre quello che ‘certe cose’ non possano accadere a noi. Ad ogni modo se e quando ci si trova in un contesto relazionale in cui l’altra parte mostra comportamenti ossessivi e intrusivi nella nostra vita, generando in noi una preoccupazione, bisogna immediatamente attivarsi e monitorare tipologia e frequenza di tali comportamenti che, se non si interrompono nell’immediatezza, diventano realisticamente un campanello di allarme. Nel caso di Sara, ⁠era difficile che la ragazza arrivasse a ritenere che il suo collega potesse compiere un gesto così estremo, ma quello che dobbiamo sottolineare è che laddove i comportamenti intrusivi provochino uno stato di allerta e soprattutto se si nota una escalation in termini di frequenza e/o di modalità bisogna denunciare”.

 

 

Si può parlare del cosiddetto ‘raptus’ o è una reazione che matura col tempo, che viene innescata da qualcosa?

“Parlare di raptus a mio avviso è improprio e fuorviante, specie per ciò che attiene il caso di Messina. Dobbiamo infatti tenere conto della persecutorietà dei comportamenti antecedenti del ragazzo, cosa che, a mio avviso, ha un peso enorme nella valutazione dell’excursus e dei processi mentali che poi lo hanno portato ad agire.

La lista dei femminicidi è sempre più lunga. Si può parlare di “responsabilità” della società, delle famiglie, della scuola?

“L’attenzione mediatica è altissima, ma lo è altrettanto la frequenza di certi agiti. Al verificarsi di determinati fenomeni infatti contribuiscono una pluralità di variabili, ovviamente non parliamo di responsabilità o colpe, ma di azioni concrete che la società dovrebbe intraprendere non solo in un’ottica repressiva, ma al contrario preventiva e informativa su ciò che è o non è una relazione sana

 

“Preventiva e informativa”, cosa vuol dire?

“Dobbiamo spiegare ai ragazzi dove risiede il confine tra l’attenzione e l’intrusione. A casa basterebbe si parlasse di più di ciò che accade nella vita, soprattutto degli adolescenti, ma per farlo è necessario che in primis i genitori abbiano uno sguardo attento e non giudicante. Inoltre dobbiamo sensibilizzare le ragazze rassicurandole rispetto al fatto che denunciare si può e le misure ci sono. La privazione della libertà di scelta e l’intrusività nella vita altrui sono campanelli di allarme molto rilevanti”.
(Manuela Azzarello/Adnkronos)

 

 

Copyright SICILIAREPORT.IT ©Riproduzione riservata

Clicca per una donazione

Redazione CT
Redazione CThttps://www.siciliareport.it
Redazione di Catania Sede principale
Articoli correlati

Iscriviti alla newsletter

Per essere aggiornato con tutte le ultime notizie, le novità dalla Sicilia.

Le Novità di Naos

Il mensile di cultura e attualità con articoli inediti

- Advertisment -

Naos Edizioni APS

Sicilia Report TV

Meloni “Papa Francesco restituiva voce a chi non l’aveva”

Meloni
ROMA (ITALPRESS) - "Il mondo ricorderà Papa Francesco come il Papa della gente, degli ultimi, degli invisibili, dei poveri, delle periferie fisiche ed...

Meloni “Papa Francesco disse che la politica opera per il bene...

Meloni
ROMA (ITALPRESS) - "Il Santo Padre ha detto che la politica serve e che di fronte a tante forme di politica meschine, tese...

25 aprile, Sala “Io sempre stato sobrio. Spero in corteo tranquillo”

25 aprile, Sala
MILANO (ITALPRESS) - "È chiaro che tutti speriamo in un 25 aprile tranquillo, anche se veramente non lo è mai. Siamo tutti attenti...

I ristoratori italiani di NY “I dazi minacciano le nostre attività”

I ristoratori italiani di NY
NEW YORK (STATI UNITI) (ITALPRESS) - Lo spettro dei dazi di Donald Trump tocca da vicino anche alcuni dei più iconici ristoranti italiani...

Tg Economia – 23/4/2025

Tg Economia - 23/4/2025
ROMA (ITALPRESS) - In questa edizione: - Data center, in Italia 23 miliardi di investimenti entro il 2030 - L'Ue rafforza i controlli sugli investimenti...

Ultimissime

Dona per un'informazione libera

Scannerizza QR code

Oppure vai a questo link

Eventi

Le Rubriche di SR.it

Vedi tutti gli articoli