Il nuovo Codice degli appalti è stato al centro di un incontro formativo organizzato dall’Anci Sicilia e svoltosi a Palermo, nell’auditorium dell’assessorato al Territorio e Ambiente di via Ugo La Malfa. “Si tratta di una riforma di fondamentale importanza per la Sicilia – ha detto Paolo Amenta, presidente dell’associazione dei Comuni siciliani introducendo i lavori -. Saremo, infatti, chiamati a confrontarci con temi irrinunciabili per la crescita dei nostri territori, come Pnrr e Programmazione 2021-2027. E’ certamente una sfida impegnativa che introduce, fra le novità più rilevanti, la digitalizzazione del ciclo di vita dei contratti con il fine di accelerare i tempi della progettazione e della realizzazione delle opere, ponendo in essere un sistema di buone pratiche”.
“Si tratta di una vera e propria riforma, anche di carattere culturale, che è entrata in vigore il primo aprile e avrà efficacia dal primo luglio e che introdurrà, fra le novità, un vero e proprio restyling della figura del Rup che può essere ricoperta anche da un dipendente a tempo determinato, che diventa responsabile unico di progetto e non di procedimento nominato dalle stazioni appaltanti e dagli enti concedenti”, ha spiegato Mario Emanuele Alvano, segretario generale dell’Anci Sicilia. Per Elena Pagana, assessore regionale al Territorio e ambiente, “il confronto istituzionale deve essere alla base di ogni provvedimento normativo che riguardi le amministrazioni locali. Siamo disponibili a raccogliere tutte le istanze che proverranno dall’Anci Sicilia per rendere meno farraginosa l’applicazione di norme regionali agli amministratori e ai tecnici dei Comuni siciliani”.