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Etna, il 17 luglio in anteprima mondiale il documentario “Pietra Madre”

Alla prima del film saranno presenti i due registi, Greco e Maugeri, e la produttrice esecutiva Giulia Iannello

Il 17 luglio 2024, alle 17, al Palazzo dei Congressi di Taormina, sarà proiettato in anteprima mondiale il film “Pietra Madre”, il documentario sull’Etna scritto e diretto dai registi di Acireale Daniele Greco e Mauro Maugeri. “Pietra Madre” (68’, 2024, Italia) è stato selezionato per la 70esima edizione del Taormina Film Festival, in corso in questi giorni nella città gioiello della provincia di Messina.

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La proiezione, come tutte quelle che si svolgeranno al Palazzo dei Congressi, è a ingresso gratuito e non è necessario alcun accredito. Alla prima del film saranno presenti i due registi, Greco e Maugeri, e la produttrice esecutiva Giulia Iannello. Il giorno dopo, giovedì 18 luglio, alle 12, al quarto piano del PalaCongressi si svolgerà la conferenza stampa sul film, alla presenza del cast tecnico.

 

 

“Pietra Madre” è, per usare le parole del direttore artistico del TFF Marco Müller, un racconto dell’Etna «inedito e sorprendente. Il fascino del vulcano aveva stregato anche altri cineasti – ha continuato Müller – Nessuno prima di Greco e Maugeri l’aveva raccontato così in presa diretta». I due registi acesi rappresentano, per il direttore artistico che ha selezionato la loro opera, il volto del «nuovissimo cinema siciliano», quest’anno in mostra a Taormina come mai prima d’ora.

 

 

Il film racconta le storie di quattro personaggi: il vulcanologo dell’Ingv Boris Behncke; padre Samson Socorro Fernandes, sacerdote della chiesa di Pennisi (frazione di Acireale); Bahman Alaj, spirituale professore iraniano; e Nunzia Testa, detentrice delle tradizioni curative siciliane. Sono loro, ciascuno a modo suo, a sentire il respiro dell’Etna.

 

 

Il terremoto di Santo Stefano del 2018 e la spettacolare attività eruttiva degli ultimi anni sono il terreno su cui si radica ciascuna storia. In “Pietra madre” lo sviluppo della narrazione non è affidato alla voce dei protagonisti, bensì ai suoni di ciò che fanno, ai rumori di quello che li circonda. Telefonate, preghiere, liturgie e respiri costituiscono non solo il sonoro del film, ma anche la strada attraverso la quale lo spettatore viene introdotto al Vulcano, portato per mano anche dalle musiche originali realizzate da Riccardo Leotta.

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