A 25 anni dalla scomparsa, Cineteca Milano Mic rende omaggio a Giorgio Strehler, fondatore assieme a Paolo Grassi e Nina Vinchi del Piccolo Teatro di Milano, con una retrospettiva composta da 4 film tratti dalle opere di Bertold Brecht, drammaturgo tedesco che ha rivoluzionato la carriera del regista teatrale triestino. Nel 1956, infatti, Giorgio Strehler mette in scena per la prima volta una pièce di Bertold Brecht, ‘L’opera da tre soldi’. Folgorato dalla regia strehleriana, Brecht, presente in sala per le prime due repliche, decide di affidare la sua completa opera drammaturgica al Piccolo Teatro.
Oltre alle trasposizioni cinematografiche in cartellone anche il docufilm ‘Brecht’ di Heinrich Breloer, che mette in scena la vita e le opere del grande artista, dalle sorprendenti performances giovanili alla solida grandezza della maturità. Il calendario dei film prevede, al debutto della rassegna, ‘Die 3 Groschen-Oper’ (‘L’opera da tre soldi’) di Georg Wilhelm Pabst. La vicenda è ambientata in un quartiere malfamato di Londra, Soho, nel 1928. Il gangster Macheath, detto Mackie Messer, si scontra con Gionata Geremia Peachum, padrone della ditta ‘L’Amico del mendicante’ e strozzino. Peachum è il padre di Polly, la ragazza che Mackie Messer ha sposato senza il consenso paterno.
Il 13 dicembre (ore 15.30) atteso ‘Baal’ di Volker Schlöndorff. ‘Baal’ esplora il culto del genio, una figura antieroica che sceglie di essere un emarginato sociale e di vivere ai margini della moralità borghese. Nella stessa giornata (ma alle ore 17.15) ‘Kuhle Wampe Oder Wem Gehört Die Welt’ di Slatan Dudow, Germania, 1932, DCP, 80’, v.o.sott.it. Int.: Hertha Thiele, Ernst Busch. La pellicola è ambientata nella Berlino, inizio anni Trenta. In un clima di costante aumento della disoccupazione un giovane cerca lavoro in questa città, mentre la sua famiglia si barcamena per poter pagare l’affitto, senza riuscirci.
La rassegna prosegue il 14 dicembre (ore 17.30) con ‘La Vieille Dame Indigne’ (‘Una vecchia signora indegna’) di René Allio, tratto dall’omonimo racconto di Bertolt Brecht, Francia, 1965, 35mm, 88’, v.o.sott.it. Int.: Sylivie, Malka Ribovska. Alla morte del marito la settantenne signora Berthe si ritrova “sola, senza obblighi, con mezzi modesti ma sufficienti”. Decide, allora, di godersi la vita con grande scandalo dei parenti. I suoi ultimi due anni saranno felici.
Il 15 dicembre (ore 17.30) in cartellone ‘Brecht – Parte 1. L’amore non dura’ di Heinrich Breloer. Siamo a Berlino est nel 1956. Il drammaturgo Bertolt Brecht sta provando la sua opera Vita di Galileo, quando viene raggiunto dallo scenografo e amico d’infanzia Caspar Neher. L’incontro è il pretesto per tracciare la biografia del poeta. Dalla sua infanzia, fino all’esilio forzato a causa del nazismo. Il giorno seguente ore 15.30 ultimo appuntamento con ‘Brecht – Parte 2. È la cosa semplice che è difficile a dirsi’ di Heinrich Breloer.
La seconda parte del racconto si apre con la comparsa di Bertolt Brecht davanti alla commissione per le attività antiamericane che lo costringe al ritorno in Europa, prima a Zurigo, poi a Berlino Est. Qui fonda il Berliner Ensemble e raggiunge l’apice del successo circondato da tante amanti e dall’amico di sempre Caspar Neher, dal quale, gravemente malato, decide di trasferirsi nel 1956 per trascorrere l’ultimo periodo della sua vita.