PALERMO – L’Istituto Cervantes di Palermo, diretto da Beatriz Hernanz Angulo, organizza in collaborazione con il Museo archeologico regionale Antonio Salinas la conferenza “Archeologia romana in Spagna e archeologia spagnola in Italia”.
L’incontro, ad ingresso libero, in programma per mercoledì 15 giugno alle ore 17.30 presso l’ex Sala Romana (primo piano) del Museo archeologico A. Salinas, mira ad esaminare i rapporti tra l’archeologia spagnola e quella italiana con il contributo dello studioso Antonio Pizzo, membro del Consiglio Superiore per la Ricerca Scientifica, Direttore della Scuola Spagnola di Storia e Archeologia di Roma (EEHAR-CSIC) e membro del Consiglio direttivo dell’Associazione Internazionale di Archeologia Classica ( AIAC).
«All’Istituto Cervantes di Palermo – dichiara la direttrice Beatriz Hernanz Angulo – desideriamo con questa attività creare legami di collaborazione tra istituzioni importanti come il Museo Archeologico Salinas di Palermo e la Scuola Spagnola di Storia e Archeologia di Roma (EEHA), creata nel 1910, un centro di riferimento per la ricerca sullo sviluppo dell’arte, dell’archeologia e della storia spagnola in rapporto con la cultura italiana.
L’EEHA, il cui primo direttore è stato il grande storico Ramón Menéndez Pidal, segue diversi progetti di scavi archeologici in Italia da diversi decenni. La continuità della maggior parte dei progetti e l’importanza archeologica dei siti oggetto di studio hanno consentito il consolidamento del suddetto programma. In Sicilia, ad esempio, c’è un progetto interessante a Portopalo. Allo stesso modo, il processo di “romanizzazione” della Hispania è stato un elemento fondamentale per l’identità di quella che da 500 anni chiamiamo Spagna. Questo intervento – conclude Hernanz Angulo – è a cura del professor Pizzo, direttore dell’EEHA, che unisce la sua origine siciliana alla conoscenza del patrimonio di epoca romana in Spagna, in dialogo con la direttrice del Museo Salinas, la professoressa Caterina Greco, che vogliamo ringraziare per la generosità nell’ospitare questa attività divulgativa al Museo Salinas. Il nostro obiettivo è creare legami di collaborazione e dare visibilità a questo lavoro comune, mettendo in evidenza le buone pratiche di ricerca e diffondendole al pubblico».
«Siamo particolarmente lieti della collaborazione con questa prestigiosa istituzione internazionale – dichiara Caterina Greco, direttrice del Museo archeologico A. Salinas – su un tema scientifico rilevante e che apre nuove prospettive nel campo della ricerca e della valorizzazione di Musei e siti archeologici, nel Mediterraneo antico».
L’archeologia romana in Spagna ha avuto negli ultimi decenni un incremento considerevole fondato sullo sviluppo di numerosi progetti di ricerca.
Il processo di “romanizzazione” in Hispania ha interessato parallelamente l’urbanistica di grandi e piccoli centri considerati elementi strategici per lo sviluppo territoriale e la formazione e trasformazione delle città.
Durante la conferenza si tratterà un esempio specifico del complesso meccanismo di formazione urbana e di diffusione dei modelli architettonici romani: l’archeologia di Augusta Emerita (Mérida) appare come uno degli scenari privilegiati per capire la diffusione della mentalità romana in provincia e allo stesso tempo un moderno esempio di valorizzazione sociale della ricerca, considerato attualmente un modello per la gestione di altri siti archeologici spagnoli.
In Italia, nel corso di questi ultimi anni, sono sempre più numerosi i progetti spagnoli di archeologia in siti archeologici di grande rilevanza, realizzati in collaborazione con università ed enti locali italiani che hanno reso possibile l’intensificazione dei rapporti scientifici fra i due paesi.
Antonio Pizzo, siracusano, laureato in Lettere Classiche – Archeologia presso l’Università di Siena, e Dottore presso l’Università Autonoma di Madrid, è specialista in Archeologia Classica, nei campi disciplinari di Archeologia dell’Architettura, Archeologia delle Costruzioni, Topografia e Urbanistica delle Città Antiche e Metodologia della Ricerca Archeologica, linee che gli hanno permesso di interagire con diverse istituzioni scientifiche e accademiche spagnole ed europee.
Per accedere alla conferenza è richiesto l’utilizzo della mascherina Ffp2.