Il caro spiagge non risparmia la Sicilia. I prezzi nella media nazionale crescono dell’11% rispetto a quelli dello scorso anno e anche l’Isola segue questo trend pur restando una delle location in cui abbonamenti e singoli servizi costano di meno. E’ quanto emerge dalla rilevazione annuale dell’Osservatorio turismo di Federconsumatori, che fotografa i prezzi dei lidi e dei servizi in spiaggia in tutta Italia. In Sicilia sono stati rilevati quelli delle spiagge del palermitano, del catanese e del trapanese. “Rispetto ad altre Regioni costiere italiane – dice il presidente di Federconsumatori Sicilia, Alfio La Rosa – la Sicilia resta ancora accessibile ad un pubblico abbastanza vasto. Certamente, però, sono finiti i tempi in cui con 20 euro una famiglia andava in spiaggia attrezzata per un giorno intero”.
Così per un ombrellone nell’Isola bisognerà spendere in media 6 euro (a fronte dei 12,70 euro a livello nazionale), 5,33 euro per una sdraio (8,54 euro media Italia), 6,50 euro per un lettino (11,79 euro il dato nazionale) e 7,33 euro per un pedalò (10,26 euro la media nazionale). Se si sceglie l’abbonamento giornaliero il costo da sostenere è di 23 euro contro i 32 euro della media nazionale, mentre per quello mensile la spesa è di 381,33 euro oltre 300 euro in meno del dato nazionale (718,08 euro). Decisamente più ‘conveniente’ l’abbonamento stagionale: 945,33 euro, la metà del prezzo medio nazionale (2.121,43 euro). Per la maggior parte dei servizi, quindi, la Sicilia è in media più economica del 30-60% rispetto alla media nazionale. Numeri ancor più favorevoli se confrontati con quelli di una Regione turisticamente ‘concorrente’, come la Puglia, dove un ombrellone costa in media 17,37 euro; una sdraio 9,67 euro; un lettino 11,50 euro; e un pedalò 15,50 euro. Per un abbonamento giornaliero, invece, la spesa è di 50,67 euro, che sale a 1.230,03 euro per quello mensile e a 3.093,19 euro se si sceglie l’abbonamento stagionale. L’affitto di un pedalò, quindi, in Sicilia costa la metà rispetto alla Puglia e un abbonamento stagionale costa un terzo.
Federconsumatori, oltre a monitorare i prezzi delle spiagge, tiene d’occhio anche l’azione del Governo regionale, impegnato nella mappatura delle coste siciliane per stabilire il numero e l’estensione delle concessioni da mettere a gara l’anno prossimo, così come previsto dalla direttiva Bolkestein. “Questo è un tema delicatissimo e che va affrontato in modo serissimo – sottolinea La Rosa – perché in ballo non c’è solo lo sviluppo del turismo, ma anche la tutela dell’ambiente e dei fragili ecosistemi costieri. Chiediamo ufficialmente che la Regione affronti questa fase così importante senza chiudersi nelle stanze del palazzo: i contributi delle associazioni dei balneari, di quelle ambientaliste e di quelle di tutela dei consumatori, come Federconsumatori Sicilia, sarebbero utilissimi per raggiungere velocemente la quadra evitando tanto le speculazioni, quanto le sterili polemiche. Il turismo ci vuole – conclude La Rosa – ma non può essere selvaggio”.