Fa girare le testa ritrovarsi con 168 vigneron e oltre 900 champagne tra produttori e loro rappresentanti all’interno di padiglioni di ModenaFiere del 20 e 21 ottobre, organizzata da Excellence SIDI. Un continuo girare, un brusio e uno stappare di tappi d’autore tra le varie denominazioni con la mia amica sommelier, ladytender e why not? Proprietaria di un art wine bar Gabriella Maugeri, che parla l’inglese e non il francese e che conosce già alcuni champagne perché li “tratta” nel suo locale. Ricordiamoci che lo champagne si chiama così perché la regione si chiama così e così abbiamo conosciuto e “sputato” centinaia di champagne, che peccato, voi direte e come si fa ad assaggiarli tutti!!! Diventi pazza, forse una settimana, forse un mese e senza avere cognizione di dove ti trovi per capire tutta questa meraviglia di produzione e di sentori e soprattutto visto che mi piacciono le storie, da psicologa delle famiglie del vino, a me che mi occupo di storytelling e dinamiche tra famiglie che cambiano e che non vogliono cambiare tra eredità di giovani donne, che magari i padri volevano figli maschi, ma che peggio, anziane madri potenti, volevano figli maschi e spesso si trovano giovani nipoti e pure femmine, perché le madri o i padri si sono rifiutate o rifiutati di occuparsi di vino e fanno gli ingegneri o gli avvocati. Già si sa, come i re, per tutti, vale la storia di Enrico VIII e le sue 6 mogli, i re sono sempre stati alla ricerca del figlio maschio, ma che poi per Enrico, sarà Elisabetta I a reggere il trono d’Inghilterra e per l’impero Asburgico di Vienna si dovranno accontentare di Maria Teresa d’Austria, grandissima ed eccellente governatrice, imperatrice come poi sarà anche regina di Ungheria, nominata dallo stesso popolo senza nessuna guerra e usurpazione.
Le donne anche nel vino e in questo caso nello Champagne, eccellono e ve lo faremo sapere anche nel dettaglio, perché andremo ad attraversare tutte le Maison, dove le donne, sono le protagoniste dello champagne e sono di più di quanto voi possiate immaginare. Intanto vi accenneremo solo le zone dello champagne che erano presenti.
Una nota ultrapositiva all’ONAV di Modena e sull’accoglienza del delegato Sergio Scarvaci e dei Lambruschi che abbiamo degustato e approfondiremo in un articolo a parte. E un ringrazio speciale all’ONAV di Catania nella persona del suo delegato Danilo Trapanotto e del team ONAV che ha organizzato questa meravigliosa incursione, perfetta negli orari, nella scelta dell’hotel e del ristorante dove ancora abbiamo degustato i vini messi a disposizione dell’ONAV di Modena.
CÔTE DES BAR La Côte des Bar si trova nella parte meridionale della zona di produzione dello Champagne. Nel nord-est della Francia, nella regione del Grand Est, a soli 150 chilometri a sud-est di Epernay. Attraversata da piccole valli lussureggianti che si collegano con quelle della Senna e dell’Aube, la Côte des Bars racchiude un mosaico di vigneti con altrettante esposizioni diverse. Il paesaggio è assolutamente splendido, con colline verdi e rigogliose, valli, fitte foreste e oltre 20 fiumi. Gli approcci biologici e biodinamici utilizzati nella viticoltura della regione la distinguono dalle altre regioni. L’impianto predominante è il Pinot Noir.
CÔTE DES BLANCS Si estende da nord-est a sud-ovest e si trova perpendicolare alla Valle della Marna; situata a pochi chilometri da Epernay, circa 20 km, come si evince dal suo nome è la patria del vitigno a bacca bianca dello Champagne i suoi pendii e le sue colline costeggiano l’altopiano di Brie nella Champagne per circa 10-15 km. In Côte des Blancs circa il 93% delle viti coltivate è composta da Chardonnay, tranne che a Vertus, nell’estremo sud, dove la sua supremazia è sfidata dal Pinot Noir. Le caratteristiche di questa area, terreno gessoso, discreta altitudine, fa sì che il vitigno Chardonnay dà il meglio di sé con una buona concentrazione tra dolcezza del frutto, una grande acidità e mineralità.
VALLÉE DE LA MARNE L’area della Valle della Marna inizia da un lato a Tours-sur-Marne, di fronte allo sperone di Bouzy, sull’ultimo dei pendii che segnano il confine della pianura calcarea di La Champagne Pouilleuse, e dall’altro lato a Epernay, estendendosi verso Parigi lungo le due sponde del fiume.La zona discende per ampi altopiani che seguono i meandri della Marna, a volte avvicinandosi al fiume come per contemplarne il riflesso nelle sue acque verdastre, a volte arretrando per adagiarsi ai piedi di pittoresche conche. A regnare sovrani qui sono il Pinot Noir, che produce vini notevoli dal corpo eccezionale, con qualità in grado di conferire allo stesso tempo finezza e potenza, e il Pinot Meunier, che produce vini più leggeri e freschi adatti a bilanciare le cuvée.
MONTAGNE DE REIMS
La Montagne de Reims si trova tra i fiumi Marna e Vesle, formando un ampio promontorio ondulato di foreste e di piccoli boschi che si estendono da est a ovest per circa 30 km e da nord a sud per 6-10 km. I vigneti sono piantati in un enorme semicerchio che si estende da Louvois a Villers-Allerand. Le viti risalgono i pendii calcarei e le ripide vallate dei famosi villaggi della Champagne di Bouzy, dove Maria Antonietta beveva lo champagne rosè dei vigneti Delavenne che ancora oggi si trovano immutati, abbiamo conosciuto il proprietario in persona, e Ambonnay, attraverso la montagna da Trépail a Villers-Marmery, costeggiando la pianura di Reims e i famosi e pittoreschi villaggi di Verzenay, Mailly e Verzy. I vigneti sono prevalentemente piantati a Pinot Nero tranne a Trépail e Villers-Marmery dove viene coltivato anche lo Chardonnay.
