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Anno giudiziario 2020: a Palermo diminuiscono reati ma boom usura a +57%

Palermo, 29 gen. – Boom dei reati di usura nel distretto giudiziario di Palermo, dove i reati sono notevolmente in crescita [+57,55%] dopo il calo del 28% registrato lo scorso anno, cioè di 167 a fronte di 106. E’ quanto emerge dalla relazione del Presidente della Corte d’Appello Matteo Frasca alla vigilia dell’inaugurazione dell’anno giudiziario che si terrà domani a Palermo. In calo invece risultano le denunce in materia di riciclaggio (107 contro le 148 del periodo precedente). Il numero dei reati di furto denunciati è inferiore rispetto al dato dello scorso anno (-4.65%): 28.151 sono state le denunce nel periodo oggetto di analisi contro le 29.525 del periodo precedente; con riferimento ai furti in abitazione, sono pari a 3.866 le denunce nell’anno in esame, addirittura il 38% in meno rispetto alle 6.255 dell’anno precedente. In calo anche il numero delle denunce per rapina (-8,54%), in materia di frodi comunitarie, che sono infatti diminuite del 13,64% (da 132 a 114) e in materia di estorsioni del 7,29% (da 850 a 788). E’ quanto emerge dalla relazione sull’amministrazione della giustizia del Presidente della Corte d’Appello Matteo Frasca che verrà letta domani, nel corso dell’inaugurazione dell’anno giudiziario del distretto.

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Durante l’anno giudiziario “a causa della sospensione e della limitazione delle udienze disposte dalla normativa Anti Covid-19, il numero complessivo delle partecipazioni alle udienze dei sostituti Procuratori” di Palermo “è stato pari a 1.385 udienze con un decremento del 14% rispetto all’anno precedente (1.607 udienze)”. Nel periodo di riferimento la Procura Generale ha proposto 105 Appelli e 72 Ricorsi per Cassazione, in ribasso rispetto al periodo precedente del -26%.

Il settore dei reati contro la Pubblica Amministrazione quest’anno registra, nel distretto della Corte di Appello di Palermo, “un andamento lievemente superiore se guardato nel complesso e a livello distrettuale”. Ii reati iscritti sono infatti passati da 3.552 a 3.832 con una variazione pari al 7,88%.

Aumentano le denunce per corruzione nel distretto della Corte d’Appello di Palermo. E’ quanto emerge dalla relazione sull’amministrazione della giustizia del Presidente della Corte d’Appello di Palermo Matteo Frasca. “Le denunce per corruzione sono aumentate da 57 a 75”, si legge. Mentre “le denunce per concussione sono rimaste stabili (12) quelle per peculato invece sono diminuite da 140 a 105”. “Il dato numerico distrettuale ovviamente racchiude al proprio interno realtà totalmente diverse a livello dei vari territori – si legge nella relazione – non è consentito che si abbassi la guardia su questo genere di reati perché se per molti circondari la variazione rispetto allo scorso anno presenta segno negativo per altri invece la variazione è di segno opposto”.

Sono in netta diminuzione le notitiae criminis riguardanti gli omicidi colposi per violazione delle norme antinfortunistiche [-52,63%], e risultano lievemente decrementate quelle riguardanti gli omicidi colposi per violazione delle norme sulla circolazione stradale [-4,35%]; al contrario sono in crescita le denunce per casi di lesioni colpose per violazione delle stesse norme [+15,30%] e diminuite quelle per lesioni colpose per infortuni sul lavoro [-26%].

Nel distretto giudiziario della Corte d’Appello di Palermo “è in calo l’andamento dei delitti di violenza sessuale giunti a 425”. Nei due anni precedenti i casi denunciati erano rispettivamente di 496 e 492. Stabile, invece, il numero di notitiae criminis relative ai delitti di stalking, passato da 1.046 a 1.043 e ai reati di pedofilia e pedopornografia invariate nel numero di 66.

Continua ad essere elevato, il numero dei reati denunciati contro la libertà individuale – 169 a fronte delle 161 dell’anno passato- nel distretto giudiziario di Palermo. E’ quanto emerge dalla relazione del Presidente della Corte d’Appello di Palermo Matteo Frasca alla vigilia dell’inaugurazione dell’anno giudiziario che si terrà domani. “Tra essi un forte decremento si registra per i casi di tratta di persone, essendo stati iscritti 10 procedimenti a fronte dei 30 del periodo precedente; anche per la riduzione in schiavitù il dato mostra una contrazione considerevole (-25%) dato che le denunce in merito sono 6 contro le 8 del periodo precedente. “Non appare superfluo tuttavia continuare a ribadire, come più volte sottolineato, che, a fronte della notoria vastità del fenomeno dell’immigrazione clandestina e della complessità dei relativi procedimenti la sola lettura del mero dato statistico non appare utile al fine di comprenderne nella sua reale portata le dimensioni”, spiega il Presidente Frasca.

“Il primo semestre 2020 è stato caratterizzato dall’emergenza epidemiologica da COVID-19 che ha avuto ripercussioni su tutto il territorio nazionale e che ha visto l’intera compagine del mondo del lavoro di fronte alla necessità di garantire iservizi e di limitare il rischio di contagio tra i lavoratori. Per tale ragione l’attività lavorativa degli Uffici Giudiziari ha subito un improvviso sconvolgimento a cui si è dovuto far fronte attraverso l’attuazione della normativa d’urgenza del Governo nazionale e regionale”. E’ quanto denuncia il Procuratore generale di Palermo Roberto Scarpinato nella relazione sull’amministrazione della giustizia nel distretto di Palermo. “La necessità di tutelare la salute del personale amministrativo e dei magistrati, garantendo comunque l’adempimento delle attività urgenti di tutti gli Uffici Giudiziari del distretto, ha indotto i dirigenti ad emanare una serie di direttive e provvedimenti, previa attuazione di protocolli intercorsi anche con i Consigli dell’ordine degli Avvocati e le Camere penali – dice Scarpinato – Tale attività ha interessato principalmente gli uffici apicali di Procura Generale e Corte d’Appello che hanno dovuto impartire direttive e coordinare le diverse misure organizzative predisposte con carattere d’urgenza dai Capi degli Uffici Giudiziari del distretto”.

Per questo motivo nel 1° semestre 2020 sono state emanate numerose disposizioni in materia di emergenza epidemiologica da COVID-19 sia a livello centrale attraverso il Ministero della Giustizia e il Consiglio Superiore della Magistratura, sia attraverso le disposizionidella Procura Generale e della Corte d’Appello impartite rispettivamente agli uffici requirenti e giudicanti del distretto.
(Adnkronos)

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