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Camera, Ue: Conte, “no a paure o ritorno a piccolo mondo antico”

Roma, 15 lug. – “Dobbiamo rispondere a questa crisi con proposte e speranze, non dando nuove paure e con l’illusione di tornare al piccolo mondo antico, con chiusure e protezionismi. Sono in gioco i pilastri dell’Unione Europea, oggi messi a rischio dalla crisi Covid-19 che ha acuito le differenze economiche tra gli Stati membri. Dobbiamo porre in essere misure straordinarie”. Lo dice il premier Giuseppe Conte, intervenendo alla Camera in vista del Consiglio Ue.

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“Mai come oggi possiamo affermare che l’Italia ha contribuito in misura decisiva a orientare le risposte” che l’Europa é chiamata a assumere “per essere all’altezza della sua storia, della sua civiltà, del suo destino”. Per Conte “la posta in gioco non è solo il funzionamento del mercato unico, la tenuta dell’economia europea, la convergenza economica e sociale ma sono in gioco i pilastri su cui si fonda l’Ue”. “Oggi sono messi a rischio dalla crisi del Covid 19 che ha colpito il continente dopo due gravi crisi finanziarie. Se non vogliamo essere travolti dobbiamo essere coraggiosi”, rimarca il premier.

L’attuale “acuta sofferenza economica e sociale può e deve” essere affrontata con uno “sforzo corale di tutte le sue componenti per un percorso di rilancio di ampio respiro”. Lo ha detto il premier Giuseppe Conte, in Aula alla Camera in vista del prossimo Consiglio Ue. “Come ha detto Ursula von der Leyen, l’Italia in molti momenti ha sorpreso il mondo, e oggi l’Ue ha bisogno di una Italia più forte”, ha rimarcato.

“In gioco sono i pilastri della Ue, su cui si è costruito un processo di integrazione che ha dato lungo periodo di pace e crescita economica”. Così il premier Giuseppe Conte, in vista del Consiglio europeo, nella sua informativa alla Camera. “Dobbiamo agire con coraggio – chiede – porre in essere misure straordinarie, per non essere travolti”. E le “proposte di von der Leyen muovono in questa direzione, bisogna infatti riconoscere che la Ue ha già assunto con una certa rapidità decisioni fondamentali”.
“Le prime politiche europee – aggiunge il premier – sono state ispirate da visioni di ampio respiro, protese al cambiamento” perché “una visione angusta della concorrenza è stata ritenuta non idonea a gestire la crisi”.
Poi Conte elenca le prime misure adottate: “Sospensione patto stabilità e crescita, la flessibilità, l’avvio del piano della Bce per1350 miliardi e poi il paino della banca degli investimenti, che mette a disposizione fino a 40 mld per le pmi”. Poi Conte cita il recovery fund: “Frutto di un negoziato in cui l’Italia ha svolto ruolo fondamentale. Ora sono i singoli stati che indicano il proprio percorso di riforme e le misure da prendere”.
(Adnkronos)

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