CATANIA – Nella giornata di mercoledì 8 marzo, la Polizia di Stato ha effettuato un mirato controllo ad un’attività di ristorazione ubicata proprio nelle immediate adiacenze della stazione ferroviaria di Piazza Papa Giovanni XXIII. Il controllo, coordinato dal Commissariato Centrale, è stato eseguito dalla squadra amministrativa dello stesso Commissariato in collaborazione con personale della Sezione Polizia Ferroviaria di Catania, e con la partecipazione, ciascuno per gli aspetti di specifica competenza, di personale dell’Asp Spresal, dell’Asp Dipartimento Igiene Pubblica, dell’Asp Dipartimento Veterinario, dell’Ispettorato del Lavoro e dell’Ispettore Centrale Repressioni Frodi, al fine di appurare il rispetto di tutte le regole che disciplinano tali attività, incluse quelle volte alla tutela dei lavoratori e dei consumatori. È stato possibile accertare una serie di gravi violazioni, alcune di carattere penale, altre di natura amministrativa, commesse dal titolare dell’attività. Sono state appurate: presenza di tre lavoratori non in regola, con applicazione di una maxi sanzione e la sospensione dell’attività; presenza di prodotti alimentari privi di tracciabilità, che sono stati sequestrati amministrativamente; violazioni di natura igienico-sanitaria per mancate procedure HACCP, mancata comunicazione di variazioni strutturali e sospensione dell’uso di un grande deposito proprio per la mancanza di tali requisiti igienico-sanitari; violazioni della normativa in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro (estintori scaduti, vie di esodo bloccate, bombole di gas ammassate in luogo non areato, impianto elettrico in pessime condizioni).
Per tali motivi sono state elevate sanzioni amministrative per un ammontare di circa 60 mila euro e sono state imposte numerose prescrizioni cui il titolare del ristorante dovrà conformarsi nei prossimi giorni. Inoltre, il proprietario aveva installato abusivamente sul suolo pubblico una struttura metallica autoportante esterna, ancorata saldamente al marciapiede, all’interno della quale aveva collocato sedie, tavolini e divanetti destinati ad accogliere i clienti in attesa di poter consumare il pranzo o la cena.
Pertanto, lo stesso veniva denunciato in stato di libertà per il reato di invasione di terreni o edifici ex artt. 633 e 639 bis cp., con conseguente sequestro penale della struttura.