CATANIA – Dopo una violenta rissa scoppiata all’interno di un noto bar del centro, il Questore Mario Della Cioppa ha adottato nei confronti dei quattro responsabili, arrestati da militari dell’Arma dei Carabinieri per i reati di rissa, resistenza al Pubblico Ufficiale e porto di oggetti atti ad offendere, il provvedimento di divieto di accesso ai luoghi in cui hanno manifestato la pericolosità sociale, incluso lo stazionamento nelle immediate vicinanze dello stesso, per la durata di anni 1.
Si tratta dell’applicazione dell’art. 13 del D.L. 130/2020, che prevede una misura di prevenzione “atipica” con la quale l’Autorità Provinciale di Pubblica Sicurezza può vietare l’accesso a determinati luoghi in cui la persona oggetto del provvedimento ha dato prova di essere incline a comportamenti illeciti, illegali e che, comunque, destino allarme sociale.
E di allarme, i quattro – tra cui tre con precedenti di polizia – ne hanno creato molto, quel 14 novembre in cui inscenarono una violenta rissa all’interno di un locale della zona di piazza Europa, tanto da innescare moti di paura tra gli astanti che si rivolsero immediatamente alle Forze dell’Ordine. E se a tutto ciò si aggiunge il fatto che, tra calci e pugni, fece la sua comparsa un coltellino impugnato da uno dei corrissanti, si può ben comprendere come l’accaduto avrebbe ben potuto degenerare in un fatto ben più grave.
Sebbene il provvedimento abbia tutte le caratteristiche del provvedimento amministrativo, ivi comprese le modalità di ricorso, i quattro sottoposti sono, però, vincolati dalla previsione per cui la violazione del divieto costituisce reato punito con la pena dell’arresto da sei mesi a due anni e con la multa da 8.000 a 20.000 euro.