Sarebbero partite dalla recrudescenza di intimidazioni ai danni di esercizi commerciali a San Pietro Vernotico nel 2022 le indagini che hanno portato all’arresto di 9 persone questa mattina, nelle province di Brindisi e Lecce (nonché nelle carceri di Sassari, Oristano, Bari, Lecce e Agrigento). L’operazione è stata messa a segno dai carabinieri del Comando Provinciale di Brindisi, con il supporto, nella fase esecutiva, del Nucleo Cinofili carabinieri di Modugno (Bari) e dell’Aliquota di Primo Intervento della città, in esecuzione di un’ordinanza di misure di custodia emessa dal gip del Tribunale di Lecce su richiesta della Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia di Lecce. Le accuse, a vario titolo, sono ‘associazione finalizzata al traffico illecito di stupefacenti’, con l’aggravante di aver agevolato l’associazione mafiosa della Sacra Corona Unita e in particolare la frangia ‘tuturanese’; ‘spaccio di sostanze stupefacenti’; ‘violazioni in materia di armi’. Il presunto capo e promotore, detenuto in carcere, considerato elemento di spicco di quella frangia, si sarebbe attivato per assicurare all’associazione un canale costante di approvvigionamento di stupefacenti, impartendo direttive per la gestione dell’attività illegale di compravendita, imponendo i prezzi di acquisto e vendita e la spartizione dei proventi.
L’indagine condotta dal Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Brindisi dall’ottobre 2022 al novembre 2024, rappresenta la fase conclusiva dell’inchiesta, che ha preso le mosse appunto dall’allarme sociale generato dalla pericolosità delle persone coinvolte, rendendo urgente l’esecuzione, il 22 luglio scorso, di fermi di indiziato di delitto emessi dalla Dda di Lecce e dalla Procura della Repubblica del Tribunale per i minorenni di Lecce nei confronti di 6 persone (di cui due sotto i 18 anni) ritenute responsabili, a vario titolo, di ‘associazione di tipo mafioso’ con l’aggravante dell’associazione armata, ‘tentata estorsione’, ‘danneggiamenti con esplosivi o a seguito di incendio’, ‘lesioni personali’ e ‘porto e detenzione di armi da fuoco’. A seguito delle indagini che hanno supportato il fermo, il 1° agosto scorso il gip del Tribunale di Lecce ha emesso un’ordinanza cautelare in carcere per 5 indagati (4 dei quali colpiti dal decreto di fermo, a cui si aggiunge il capo e promotore dell’associazione mafiosa). Il ministro della Giustizia, in accoglimento della richiesta formulata dalla Dda di Lecce, il 22 agosto 2024 ha applicato, a carico dell’uomo la detenzione ex articolo 41 bis del regime carcerario.