Roma, 26 apr. (Adnkronos) – “Aprile 2022, maggio 1987. Trentacinque anni separano la morte di Assunta Almirante da quella di Giorgio Almirante. Un lasso di tempo enorme in cui tutto è cambiato nella identità e nella azione politica della destra. Eppure oggi la scomparsa di Donna Assunta riunisce idealmente, nella commozione del ricordo, tutti coloro che sono stati iscritti al Movimento Sociale di Giorgio Almirante”. Lo afferma Gianfranco Fini in un comunicato.
“La svolta culturale di Fiuggi e le dolorose divisioni degli anni successivi non hanno impedito che il cordoglio a destra per la scomparsa di Assunta Almirante fosse unanime e sincero, accenti e toni a volte diversi ma accomunati dal rispetto e dalla partecipazione al dolore della famiglia. Chi ha conosciuto la destra degli anni settanta e ottanta non se ne meraviglia, perché sa bene quanto fosse forte il senso di appartenenza ad una ‘comunità’ più che a un partito, ma sarebbe sbagliato minimizzare e ridurre il tutto ad una comprensibile nostalgia per gli anni giovanili”.
“Sarebbe soprattutto ingeneroso nei confronti di Assunta – continua l’ex presidente di An – perché se oggi è ricordata con stima da tutti i ‘missini di ieri’ non lo si deve solo al fatto che è stata la compagna di vita di Giorgio Almirante. Se dopo 35 anni dalla morte delmarito non era stata dimenticata, è stato perché ha continuato ad essere se stessa anche molti anni dopo essere rimasta vedova”.
“Continuava a dire apertamente quel che pensava, continuava a non piacerle l’ossequio interessato degli ipocriti, continuava a preferire la polemica aperta e frontale, quando la riteneva essenziale, al silenzio di chi tira a campare. Assunta ha continuato fino alla fine dei suoi giorni ad essere se stessa: una donna forte, di carattere, a volte poco diplomatica ma sempre convinta delle proprie idee…. Insomma una donna libera, una donna di destra”, ha concluso Fini.