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Librino, giovedì 1 febbraio l’omaggio del quartiere a S. Agata

Dal giorno dell’inaugurazione della Porta delle Farfalle (14 aprile 2023), anche Librino ha la sua Sant’Agata che sorride alla comunità del quartiere

Dal giorno dell’inaugurazione della Porta delle Farfalle (14 aprile 2023), anche Librino ha la sua Sant’Agata che sorride alla comunità del quartiere. Un dono del mecenate Antonio Presti, che ha portato l’Amata Martire nella periferia etnea. Per omaggiarla proprio in questi giorni di festa, Presti ha accelerato il completamento della Porta con le 50 poesie mancanti – in bassorilievo ceramico – installate all’interno dell’Opera internazionale condivisa con oltre 20mila abitanti. Un panorama culturale, curato dal poeta Pietro Russo, che si rapporta con le monumentali opere in terracotta: ogni poesia diventa narrazione che raccoglie suggestioni, finendo per essere il racconto dell’opera vicina. «Le parole della Porta delle Farfalle – afferma Russo – sono state scelte secondo il principio del servizio per Librino. Le poesie, così come i messaggi composti dalle scuole e da tutti i cittadini coinvolti nel progetto, con la loro portata emozionale e conoscitiva, intendono ricordare agli abitanti e ai passanti che è proprio dalle periferie, dai margini, che inizia il sogno del futuro. E che questo futuro può essere creato in qualunque minuto: oggi, sempre”.

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Anche quest’anno, quindi, si rinnova l’appuntamento con la Santa, per consentire a migliaia di studenti, mamme e insegnanti di Librino di volgere lo sguardo alla Martire sorridente e di pregare per il futuro. «Agata rivelerà la sua Bellezza universale attraverso il sorriso – sottolinea il mecenate Antonio Presti – quel sorriso che nella scultura è volutamente rimarcato per segnare un abbraccio forte. La sua protezione, la gioia nell’accogliere gli abitanti al suo cospetto, la purezza del suo cuore e la forza del suo coraggio, si mostreranno a coloro che con amore e devozione riporranno nella Beata Vergine la loro fiducia. Agata amerà ogni giorno Librino col suo sorriso».

 

 

Giovedì 1 febbraio – dalle 9 di mattina alle 13 – le scolaresche percorreranno quel Muro artistico che il maestro Presti ha costruito nel Museo a cielo aperto di Librino, per consacrare a Dio mente e cuore, chiedendo intercessione attraverso la Santa. Nell’ambito di questa iniziativa gli studenti vestiranno i panni di guide turistiche, e racconteranno a tutti i presenti com’è nata la Porta delle Farfalle: ogni singola opera, le poesie, gli artisti coinvolti, per riunirsi alla fine davanti al sorriso di Agata. Lì pregheranno davanti alle due opere dedicate alla Patrona di Catania: una realizzata dall’artista Alberto Criscione (“NOPAQVIE”) e una da tutte le donne del quartiere (“La devozione delle mamme”), firmate entrambe dall’architetto Antonio Privitera. «Le finestre rappresentano una cornice oltre la quale tutto può accadere. Fuori o dentro possono esserci paesaggi, storie, riferimenti, speranze. Il particolare architettonico del Duomo di Catania è allora trasposto e riproposto come segno di vicinanza e appartenenza, come nostro vissuto, da un lato, e come immagine e speranza in ciò che può accadere dall’altro». Così l’arch. Privitera spiega la genesi, la trasposizione, l’idea di “NOPAQVIE”, che poi lo scultore ha plasmato con la ceramica, realizzando un’Opera di oltre 4 metri che ripropone anche i gioielli come dono da parte della comunità. «Antonio Presti è un visionario – commenta Criscione – ha tantissime idee per valorizzare luoghi dimenticati della Sicilia, e con Sant’Agata è riuscito ad aprire, attraverso l’Arte, una finestra sulla Fede». «La santuzza, quando attraversa la città col suo fercolo – continua Presti – ha un sorriso enigmatico, un sorriso chiuso che i fedeli cercano di decifrare durante la processione. Agata invece a Librino, e solo a Librino, non lascia dubbi, e con la sua espressione gioiosa e sorridente benedirà tutto l’anno la sua gente».

 

La seconda Opera che ha trovato spazio nell’infinito emozionale della Porta delle Farfalle è stata invece realizzata direttamente dalle mamme. Si tratta sicuramente dell’attributo più noto di Sant’Agata: i suoi seni oggetto del martirio, simboli maggiormente identitari.

Duecento minnuzze realizzate in terracotta che creano due grandi seni, «dove sono incisi tutti i pensieri devozionali dedicati all’Amata – conclude Presti – in un mondo travagliato dalla crisi morale, dalla depressione economica, dilaniato dall’aggressività e diviso dall’individualismo, l’abbraccio del Cuore da parte delle mamme diventa quella lotta costante contro la debolezza umana, rimarcando la perseveranza fedele del cammino verso Cristo. Anche nella sua dimensione fisica il seno è uno spazio tra un solco, una rientranza pronta ad accoglierci e a proteggerci. Questo è il Grande grembo che abbiamo voluto donare a Librino: un omaggio spontaneo alla Santa da parte della sua comunità, ancorata nell’Amore per Agata. Un sorriso che oltrepasserà i confini del quartiere, irradiando di gioia tutta la città di Catania».

 

 

«Un ringraziamento speciale ad Antonio e a tutti i suoi collaboratori – commenta Claudia Musumeci, una delle tantissime mamme che hanno partecipato attivamente ai laboratori di ceramica – che non solo hanno portato la bellezza nel nostro quartiere, spesso sottovalutato, ma ci hanno anche permesso di costruire insieme ai nostri piccoli momenti indimenticabili, rendendoci partecipi di un progetto che custodiremo per sempre. La Porta delle Farfalle non è solo Bellezza, ma racchiude in sé un significato importante: da bruchi si può diventare farfalle, cioè dai momenti più difficili ci si solleva e si rinasce, ciò che grazie alla Fondazione Fiumara D’Arte il nostro quartiere sta facendo».

 

«È una grande gioia, quest’anno, poter festeggiare Sant’Agata anche nel nostro quartiere – conclude suor Ausilia, direttrice della Casa Giovanni Paolo II di Librino – grazie al maestro Presti avremo l’opportunità di vivere un momento di riflessione davanti a un’immagine che richiama il volto di Sant’Agata: un volto sorridente, felice di vedere i fedeli tutti insieme lì a pregare, a contemplare la bellezza dell’arte. Un’immagine che richiama il coraggio di questa giovane donna, che ha saputo difendere la sua fede cristiana, i suoi valori, dicendo “no” con forza ai soprusi, alla violenza, al luccichio di cose effimere per scegliere nella libertà di seguire il suo sogno: essere del Signore nella purezza, senza mezze misure.

 

Un grazie a Presti perché attraverso l’arte, la cultura, la bellezza, continua ad invitare i giovani a inseguire i loro sogni, senza però scendere a compromessi, così come ha fatto la nostra Amata.

 

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