Un medico oculista è stato indagato dalla Dda di Palermo per favoreggiamento personale aggravato nell’ambito dell’inchiesta sulla rete di fiancheggiatori del boss mafioso Matteo Messina Denaro. Come si apprende da ambienti giudiziari, dopo l’arresto del boss mafioso il 16 gennaio 2023, vennero trovati nel suo covo a Campobello di Mazara (Trapani) due ricette mediche. Entrambe firmate da un noto oculista di Palermo, primario all’ospedale Civico del capoluogo siciliano con un passato al reparto Oculistica di Villa Sofia. In entrambe le strutture sono in corso perquisizioni e acquisizioni di atti.
Secondo la Dda di Palermo l’oculista avrebbe saputo l’identità dell’allora latitante Matteo Messina. “Non sapevo che fosse Matteo Messina Denaro”, ha ribadito più volte agli inquirenti l’indagato Antonino Pioppo, 69 anni. Il medico, che è stato sentito tempo fa prima di essere iscritto nel registro degli indagati, avrebbe avuto in cura il boss e lo avrebbe visitato più volte.
Gli uomini della Sezione investigativa del Servizio centrale operativo hanno già perquisito lo studio del medico e oggi si sono recati nei due ospedali per acquisire dei documenti.
Sono almeno quindici gli alias usati dal boss Matteo Messina Denaro durante la sua latitanza. Lo hanno scoperto gli inquirenti che stanno indagando sui fiancheggiatori del capomafia arrestato il 16 gennaio 2023 dopo 30 anni di latitanza. Tra i nomi usati da Messina Denaro, morto nel settembre del 2023, spicca il quello di Andrea Bonafede, il nome usato al momento dell’arresto. Ma ce ne sono anche altri, da Vito Accardo a Gaspare Bono o Salvatore Bono. Tutte false identità usate dal boss. E oggi, durante le perquisizioni negli ospedali gli investigatori erano proprio alla ricerca dei nominativi usati dal capomafia per capire i periodi in cui era stato visitato dall’oculista indagato per favoreggiamento.