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Per rubargli la macchina fotografica lo scaraventa dal balcone: arrestato per tentato omicidio

Carabinieri

PATERNÓ (CT) – I Carabinieri del Nucleo Radiomobile della Compagnia di Paternò hanno arrestato il 19enne cittadino di origine marocchine, del posto, perché responsabile di tentato omicidio e furto in abitazione.
Nella nottata di ieri numerosi cittadini avevano chiesto aiuto al 112 riferendo al militare della centrale operativa della Compagnia di Paternò ciò che, inizialmente, sembrava essere solo un vivace alterco tra due extracomunitari ma che, successivamente, è trasceso addirittura in un tentato omicidio, oltretutto motivato dal tentativo di furto di una macchina fotografica.
Nella via San Giuseppe uno dei residenti aveva sentito le grida di un 30enne cittadino di origini honduregne, che abita proprio in una di quelle abitazioni, il quale chiedeva aiuto perché era stato aggredito sulla strada da un giovane dalla cui presa, comunque, era riuscito a divincolarsi.
Il residente ha così allertato i militari attendendoli sulla strada per indicar loro il luogo esatto ma, proprio mentre era al telefono, ha sentito rumori di suppellettili infranti e la stessa vittima che gridava nuovamente aiuto salvo poi, qualche secondo dopo, vederla cadere giù dal balcone del primo piano dell’abitazione, avvisando così in diretta dell’evolversi della situazione l’operatore della centrale ancora in linea.
Immediatamente si è avvicinato al malcapitato cercando di prestargli conforto ma, proprio in quel momento, sono arrivati i militari che hanno bloccato il malvivente che stava per fuggire.

Un militare, nell’attesa dell’ambulanza, ha assistito la vittima la quale, prima di perdere i sensi gli ha chiesto notizie di una macchina fotografica, caduta sul selciato vicino a lui, per la quale il malvivente aveva tentato di ucciderlo.
Il ferito è stato trasportato d’urgenza all’ospedale Cannizzaro di Catania dove i medici lo hanno riscontrato affetto da politraumi alla colonna vertebrale (S3 – S4) guaribili in 30 giorni s.c.
L’arrestato, espletate le formalità di rito, è stato associato al carcere catanese di Piazza Lanza.

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