Tiene subito a precisare che la Sicilia e la Calabria “non devono essere condannate a essere il campo profughi dell’Europa” e che proprio per questo motivo il Governo ha deciso di fare arrivare le navi delle ong in altri porti italiani “per una equa distribuzione dei migranti”. E che nulla c’entra il colore politico delle città perché “la città di Ancona, ad esempio, è in una Regione guidata da un partito non di sinistra”. Dura poco meno di tre ore la visita lampo del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ad Agrigento, dove presiede, insieme con il Capo della Polizia Lamberto Giannini, il Comitato per l’ordine e la sicurezza. L’argomento principe è quello sui migranti e dei continui sbarchi sull’isola di Lampedusa. Nel breve incontro con i giornalisti, presso la Prefettura, Matteo Piantedosi, ci tiene a ringraziare, per primo, il sindaco di Lampedusa, Filippo Mannino, che da mesi chiede un intervento del Governo. “Ho raccolto il suo grido di allarme e lo ringrazio”, dice Piantedosi, mentre Mannino, seduto in prima fila, lo ringrazia con un cenno.
Le domande vertono subito sulla scelta di Ancona per le navi Ocean Viking e Geo Barents. Secondo il Presidente dell’Emilia Romagna Stefano Bonaccini sarebbero state scelte solo città a guida Pd. Ma Piantedosi frena: “Ancona è una città in una regione non governata dalla sinistra. E questo dovrebbe indurre a fare ragionamenti diversi – spiega – Segnalo che quando avviene uno sbarco viene attuato un provvedimento di distribuzione che spesso porta alla distribuzione al di fuori del luogo dello sbarco, ma addirittura al di fuori della regione. Se così non fosse, Lampedusa sarebbe ormai invasa da centinaia di migliaia di persone”. “Io ho rispetto per le critiche, a maggior ragione di quelle che vengono dall’opposizione del governo – spiega – Io vengo da una storia di funzionario dello Stato, quindi meno avvezzo alle dinamiche politiche o partitiche e i primi giorni ho dovuto fare l’abitudine a confrontarmi con queste formule di contestazione che, personalmente ritengo superficiali e pregiudiziali. Mi sono però già abituato, ho indossato i panni di chi crede nella propria coscienza e nella giustizia di quello che fa. Sono convinto – ha concluso – che quello che stiamo facendo va nella direzione giusta su un fenomeno complicato e drammatico qual è quello dell’immigrazione. Accetto le contestazioni dell’opposizione, ma sono convinto che stiamo andando sulla direzione giusta”.
Noi puntiamo ad un’equa distribuzione su tutti gli altri luoghi di possibile sbarco, con il compito di sgravare Sicilia e Calabria. Queste due regioni non devono essere condannate ad essere il campo profughi dell’Europa”. Lo ha detto il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi incontrando i giornalisti ad Agrigento.
“E’ giusto creare i presupposto e le condizioni per una distribuzione dei migranti su tutto il territorio nazionale – ha proseguito Piantedosi – Abbiamo immaginato che il gravame non può riguardare solo la Sicilia e la Calabria”. “Se si fa la mappatura cromatica dei porti che abbiamo indicato da quando siamo in carica si vede che c’è stata una equa distribuzione – dice – questa è unicamente la ragione della scelta degli altri luoghi di possibili sbarchi, per sgravare il più possibile la Sicilia e la Calabria.
Che non devono essere condannati a essere il campo profughi dell’intera Europa. Lavoreremo affinché questa storia finisca al più presto”.
(Terranova/AdnKronos)