CATANIA – Nella giornata del 21 maggio 2020, personale dell’Ufficio Minori e Vittime Vulnerabili della Divisione Anticrimine della Questura etnea, ha tratto in salvo una donna che era stata soggiogata dal suo convivente e costretta ad interrompere ogni rapporto con i propri cari. Nella mattinata una telefonata giunta presso l’ufficio Stalking da una provincia diversa (che per riservatezza ed il proseguo di ulteriori indagini si omette di indicare), segnalava una situazione di potenziale pericolo in cui si trovava una donna. La richiedente, madre della vittima, riferiva che da qualche giorno aveva perso i contatti con la figlia che qualche mese prima era andata a convivere con un uomo nella città di Catania, riferiva, inoltre, che la stessa si trovava in pericolo essendo stata soggiogata psicologicamente dal suo convivente, fornendo agli investigatori le poche e scarne notizie in suo possesso. Immediatamente, il personale operante presso l’Ufficio Minori e Vittime Vulnerabili, in gran parte composto da donne, iniziava una certosina indagine volta ad individuare la località in cui potesse trovarsi la vittima, contestualmente contattando la vittima, sull’utenza telefonica in uso alla donna, si riusciva a comunicare con la stessa informandola che personale di polizia la stava cercando per aiutarla.
Il fatto di aver sentito una voce femminile amica, ha sbloccato la donna, così come lei stessa ha poi raccontato negli uffici di polizia, incoraggiandola a liberarsi dal controllo ossessivo operato dal suo convivente facendola fuggire dall’appartamentino, in cui la coppia aveva trovato temporanea dimora, approfittando di una momentanea distrazione dell’uomo. La donna, sempre in contatto telefonico con una operatrice di polizia che la invitava a stare calma e a vincere la paura, una volta fuggita, veniva rintracciata e messa in sicurezza. L’attività di indagine è tuttora in corso.