Palermo, 29 gen. – Nel periodo del primo lockdown, dal 9 marzo all’11 maggio 2020, nel distretto della Corte di Appello di Palermo sono stati trattati solo “il 9,6% dei procedimenti civili programmati, mentre per i tribunali la percentuale media si è attestata al 2,7%, sia pure con differenze anche significative tra i vari uffici”. Analogo il dato per il settore penale dove “la percentuale media di processi rinviati, sia in Corte sia nei tribunali, ha mediamente superato il 97%”. E’ quanto emerge dalla relazione del presidente della Corte d’Appello di Palermo Matteo Frasca per l’inaugurazione dell’anno giudiziario.
Il “lockdown totale della giurisdizione – sottolinea Frasca – è stato evitato solo perché nel periodo di sospensione delle udienze i magistrati hanno continuato a lavorare per la definizione dell’arretrato, in molti casi praticamente azzerandolo, anche se dalla comparazione tra i dati relativi al periodo 9 marzo – 11 maggio del 2020 e il medesimo periodo del 2019 emerge una flessione, in quello dell’anno in corso, sia delle iscrizioni (-54% in Corte e -50% nei tribunali) sia delle definizioni (-37% in Corte e -64% nei tribunali)”.
Per il presidente della Corte d’Appello di Palermo questo rallentamento “comporterà una significativa battuta d’arresto nel difficile percorso di recupero di efficienza del settore della giurisdizione civile che nell’ultimo decennio, lentamente ma costantemente, ha determinato una progressiva diminuzione della pendenza complessiva”.
(Adnkronos)