Messina, 20 feb. – “Un plauso alla Guardia di Finanza per l’operazione svolta a Palermo. Chiaramente questo e’ quello che e’ emerso ma chissà quante situazioni del genere rappresentano invece il sommerso. Forse, in tal senso, andrebbero fatte delle revisioni sulla concessione di questi benefici”. Lo afferma Sonia Alfano, figlia del giornalista Beppe, ucciso dalla mafia a Barcellona Pozzo di l’8 gennaio del 1993, intervistata dall’Adnkronos in merito a quanto scoperto dai finanzieri del comando provinciale di Palermo che hanno individuato 145 soggetti con precedenti condanne per mafia che hanno percepito il reddito di cittadinanza non avendone diritto.
“Tutto questo accade probabilmente – aggiunge Alfano- perché l’ente preposto a redigere queste pratiche dovrebbe poi consultare le forze dell’ordine, le autorità investigative e chiedere se certe persone ‘sottoposte a misure’, abbiano o meno diritto”. “Ma siccome come sempre mancano certi canali di comunicazione – rileva Sonia Alfano all’Adnkronos- si rischia di foraggiare delinquenti e mafiosi”.
“La cosa che mi preoccupa -si domanda infine Alfano- e’ che oltre ai 145 che sono emersi, quanti altri continueranno ancora a portare a casa oggi, domani e dopodomani un qualcosa che non gli spetta a scapito di chi lavora onestamente e di chi ne avrebbe bisogno?…”.
(di Francesco Bianco/Adnkronos)