“Oggi abbiamo vissuto con gli studenti campani una pagina intensa. Nella penultima tappa del nostro digital tour, Maria Falcone, sorella del giudice che, proprio il 23 maggio di 29 anni fa, fu ucciso in un terribile attentato da Cosa Nostra, ha ribadito l’enorme valore dell’impegno di ognuno contro la criminalità”.
Queste le emozioni di Luca Abete, dopo la nona tappa di #NonCiFermaNessuno dedicata agli studenti dell’Università degli Studi Parthenope di Napoli. La sua campagna sociale motivazionale che dal 2014 aggrega i giovani intorno a valori come resilienza, determinazione e capacità di trarre insegnamento dalle sconfitte diventa particolarmente significativa in questo periodo difficile per tutti gli studenti italiani.
“Il claim di questa edizione è “contagiamoci di coraggio”, – ha spiegato Abete – così proviamo a coniugare il coraggio in tutte le forme possibili e, proviamo a farlo con il contributo di personalità impegnate nel sociale. Maria Falcone, è l’unica in grado di trasferire ai ragazzi il valore inestimabile dell’eredità del fratello. E’ stato un privilegio poter parlare con lei di coraggio nella lotta quotidiana contro le mafie”.
La sorella del giudice ucciso nella Strage di Capaci non si è sottratta alle domande di Abete e degli studenti collegati: “In occasione del compleanno di mio fratello Giovanni, ho ricevuto un messaggio da un ragazzo siciliano: ventinove anni fa non c’ero ma, quel giorno è nata in me la speranza. Ecco su quelle parole mi sono commossa. Il 23 maggio, quindi, per i giovani non è un giorno di dolore ma la riscossa della società civile. Sono convinta che prima o poi riusciremo a sconfiggere la mafia”.
Il messaggio di Maria Falcone rivolto ai giovani è profondo: “Se potessi parlargli, a Giovanni chiederei di non smettere di aiutarmi in questa battaglia per far sì che le sue idee non vengano disperse. Soprattutto per i giovani del nostro Sud dove l’oppressione della mafia ci leva la possibilità di essere liberi. Ai ragazzi dico, fate sempre il vostro dovere: solo evitando l’omertà e l’indifferenza sarà possibile costruire una società migliore”.
In merito alla paure che possono ostacolare le scelte dei giovani dice: “L’importante non è vedere se si ha paura ma è non farsi condizionare dalla paura. Ognuno deve semplicemente fare la propria parte. Ognuno può contribuire per creare un futuro migliore ed un Sud più forte”.
In merito all’anniversario della Strage di Capaci, Abete aggiunge: “Il 23 maggio non potrò essere fisicamente a Palermo come ogni anno, ma, un gesto simbolico, è possibile: stendiamo tutti un lenzuolo bianco al balcone come segno di impegno per la lotta alla criminalità. Cerchiamo di scuotere le coscienze di ognuno e di liberarci dal male inflitto su questo territorio dalla criminalità”