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Nicola Bizzi e il saggio “Ipazia di Alessandria e l’enigma di Santa Caterina”

Una video intervista che svela i segreti della morte della grande filosofa e matematica giustiziata indegnamente per “questioni religiose”

Un giorno di marzo di milleseicento anni fa, ad Alessandria d’Egitto, un’orda di monaci fanatici istigati dal Patriarca Cirillo violentava, uccideva e faceva letteralmente a pezzi una donna, Ipazia, una stimata filosofa e scienziata, ma soprattutto una grande Iniziata. Sia gli esecutori che i mandanti di questo efferato delitto restarono di fatto impuniti, perché ormai già da tempo, sia in Egitto che nelle altre province dell’Impero Romano, il vento era cambiato ed era stata imposta quale unico culto legittimo e riconosciuto una nuova religione costruita ad arte per soddisfare un preciso disegno di dominio e di controllo sociale. Ipazia ebbe il destino di vivere proprio in questa terribile congiuntura storica.

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Ella certamente era in grado di comprendere la drammatica deriva sociale alla quale stava assistendo ed operava incessantemente, con i suoi insegnamenti, per la liberazione dell’umanità dalle proprie catene. Rappresentava un fascio di luce capace di squarciare le tenebre dell’oscurantismo, del dogmatismo e dell’ignoranza e insegnava la Consapevolezza. Per questo faceva tanta paura ai burattinai del “sistema” e andava a tutti i costi fatta tacere per sempre. La figura di Ipazia di Alessandria è un’icona per massoni, illuministi, liberi pensatori e per tutti i “nemici” del Cristianesimo. In questo saggio, Nicola Bizzi ne ricostruisce la biografia, rilevando insieme a Boris Yousef che ha curato la prefazione l’appartenenza iniziatica di Ipazia.

La filosofa alessandrina, nel corso di un viaggio compiuto in Grecia, si sarebbe aggregata alla Scuola Neoplatonica ateniese di Plutarco, sodalizio che raccoglieva l’insegnamento iniziatico eleusino. Durante il soggiorno ateniese, Ipazia avrebbe “ricevuto l’Iniziazione di secondo grado ai Sacri Misteri delle Due Dee, quella dell’Epopteia; fattore questo che potrebbe confermare e spiegare molti punti relativi al suo carattere e alla sua crescita spirituale”. Nata fra il 355 e il 370 (c’è incertezza sulla data esatta) presso Alessandria d’Egitto, fu una importantissima matematica, filosofa ed astronoma. Figlia del noto filosofo Teone, studiò fin da giovanissima nella enorme biblioteca d’Alessandria, e ben presto fu a capo della Scuola Alessandrina.

Donna di enorme cultura, di lei non sono rimasti scritti probabilmente a causa di uno dei tanti incendi che distrusse la biblioteca (c’è incertezza fra gli storici ma la distruzione della Biblioteca Alessandrina potrebbe essere avvenuta proprio durante la vita di Ipazia, nel 400). Nonostante l’assenza di suoi scritti, altri filosofi del tempo ne parlano come una delle menti più avanzate esistenti allora. Arrivò a formulare anche ipotesi sul movimento della Terra, ed è molto probabile che cercò di superare la teoria tolemaica secondo la quale la Terra era al centro dell’universo.

Ipazia viene ricordata anche come inventrice dell’astrolabio, del planisfero e dell’idroscopio, strumento con il quale si può misurare il diverso peso specifico dei liquidi. In filosofia aderì alla scuola neoplatonica, anche se secondo le fonti storiche lo fece in modo originale ed eclettico, e non si convertì mai al cristianesimo (uno degli elementi che la condannò a morte). Oltre a tradurre e divulgare molti classici greci (è grazie a lei ed al padre se le opere di Euclide, Archimede e Diofanto presero la via dell’Oriente tornado poi in Occidente moltissimi secoli dopo), insegnò e divulgò fra i suoi discepoli le conoscenze matematiche, astronomiche e filosofiche all’interno del Museo di Alessandria, che a quel tempo era la più importante istituzione culturale esistente.

Dopo secoli di damnatio memoriae il suo nome è tornato famoso durante l’Illuminismo, quando molti autori hanno iniziato a ricordarne la sua libertà di pensiero e l’alto livello a cui erano giunti i suoi studi. Da allora viene ricordata come un simbolo della libertà di pensiero e dell’indipendenza della donna, oltre che come martire del paganesimo e in generale del dogmatismo fondamentalista.

Dal testo: “Ipazia fu quindi uccisa, divenendo una Martire della Tradizione, ma, come attestano le fonti e le testimonianze fin qui riportate (molte altre non ho potuto qui inserirle per motivi di spazio, ma hanno comunque trovato posto nel mio saggio Ipazia di Alessandria: una donna e il suo tempo), ella non è stata dimenticata, come avrebbero voluto i biechi esecutori e mandanti del suo delitto. Proprio il suo martirio l’ha resa immortale, facendone un’icona della libertà contro le catene dell’oppressione e dell’oscurantismo, un’icona del Libero Pensiero e della più autentica Sapienza contro i fantasmi del dogmatismo e dell’intolleranza.”

Per quanto riguarda l’enigma di Santa Caterina: “Che ragione poteva avere, quindi, un Cardinale di Santa Romana Chiesa a commissionare a un artista come Masolino da Panicale (non certo estraneo alle simbologie esoteriche), fra un numero di santi e martiri pressoché sterminato a disposizione, proprio degli affreschi dedicati alla santa-fantasma nel cuore del potere papale?”

L’AUTORE – Nicola Bizzi, scrittore, conferenziere, editorialista ed editore, è nato a Stoccolma (Svezia) il 17 febbraio 1972. Laureato in Storia presso l’Università degli Studi di Firenze, si occupa da molti anni di studi e ricerche nell’ambito delle antiche tradizioni misteriche e religiose dell’area del Mediterraneo. Fondatore e titolare delle Edizioni Aurora Boreale, casa editrice per la quale cura la collana di studi misterici e iniziatici “Telestérion” e la collana di studi politici “Politeia”, ha fondato le riviste “Aesyr” e “Novum Imperium”, delle quali è stato per diversi anni direttore editoriale. È direttore del Centro di Studi Eleusini per le Culture Mediterranee Sidera Tau 8, docente presso la Scuola Eleusina Madre di Firenze e titolare della cattedra di Culti Misterici e Tradizionali presso la Libera Università Italiana degli Studi Esoterici di Lecce. È inoltre membro dell’Ordine Eleusino Madre, dell’Ordine Massonico Tradizionale Italiano e del Sacro Ordine Equestre Ecumenico Templare.

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Susanna Basile
Susanna Basilehttp://www.susannabasile.it
Susanna Basile Capo Redattore Psicologa e sessuologa
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