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Taobuk Cronomorph e Pennagramma

S.Alessio – Si è svolta a Villa Genovesi di Sant’Alessio Siculo, la penultima tappa, per ordine cronologico, del percorso letterario tematico-cognitivo MondiCarta-OrizzontiNascosti ideato dallo scrittore Mario Cunsolo e organizzato dal circolo letterario Pennagramma e Taobuk. Un pubblico attento e numeroso ha presenziato con domande interessanti all’autore Luigi M.C. Urso circa il suo ultimo romanzo “Cronomorph. Il cristallo del tempo”.
 Si sono esibiti la soprano Marzia Catania e il musicista Davide Luciotto. Ha moderato la serata Enrico Scandurra, mentre relatrice è stata la scrittrice Daniela Abate. Dopo i saluti istituzionali e la presentazione del libro un ricco parterre di personalità (Salvo Campisano, Ezio Costanzo, Giuseppe Lazzaro Danzuso, Anthony Distefano, Mariarosa Marcantonio, Pino Pesce, Cinzia Sciuto, Angelo Virgillito) hanno ricevuto premi alla carriera consegnati dagli scrittori di Pennagramma Mario Cunsolo e Rosalda Schillaci. In un pomeriggio d’estate ha stravinto la cultura.

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Daniela Abate: com’è nata l’idea di “Cronomorph. Il Cristallo del tempo”?

Luigi M.C. Urso: da sempre le ipotesi sul viaggio spazio-tempo mi hanno affascinato insieme alla figura storica di Vlad III Tepes di Valacchia, conosciuto sia in letteratura che in cinematografia col nome di Dracula, come anche le vicende reali a lui legate; inoltre, fin da tenera età, mi sono interessato alla scienza, alla ricerca storica, al mistero, alle leggende, al paranormale, all’horror e all’avventura. Partendo da questi presupposti era inevitabile la nascita di questo romanzo, che è un vero e proprio connubio di tutto ciò che ho precedentemente citato. L’idea vera e propria è nata mentre meditavo su una possibile trama davanti al foglio elettronico vuoto del programma di scrittura, aperto sul PC di fronte a me, quando d’un tratto la mia attenzione fu rivolta verso una vecchia clessidra in legno che avevo sulla scrivania insieme a un cristallo grezzo di quarzo rosa; a quel punto la trama si lasciò scrivere spontaneamente, scorrendo in maniera molto fluida e naturale, come anche il titolo.

D.A.: Il tuo romanzo è un’avventura alla ricerca di un oggetto archeologico dai poteri speciali, il genere letterario avventuroso è molto apprezzato dai lettori, a quali autori ti sei ispirato?

L.U: Nel corso della mia vita ho avuto modo di leggere testi di tanti autori e molti di loro hanno profondamente influenzato, in modo positivo, il genere letterario che prediligo scrivere, tra questi alcuni autori classici come Herbert George Wells, Bram Stoker, Charles Dickens, Jules Verne, Edgar Allan Poe, Howard Phillips Lovecraft e Arthur Conan Doyle, come anche alcuni autori contemporanei tra i quali Stephen King, che è il mio autore moderno di riferimento per eccellenza, ma realmente nello stile non mi ispiro a nessuno di loro quando scrivo; ho sempre cercato di dare un’impronta letteraria personale al mio stile di scrittura, anche se generalmente scrivo tutto ciò che sento di voler e dover scrivere.

D.A.: Questa ricerca del Cronomorph oltre a essere una ricerca di un oggetto archeologico, possiamo affermare che è anche una ricerca parallela dell’uomo di un santo Graal che rappresenta il desiderio umano dell’avventura, il suo innato desiderio a vagliare l’impossibile oltre la propria immaginazione?

L.U: La ricerca del Cronomorph, nel romanzo, simboleggia in effetti la continua ricerca introspettiva dell’uomo, ma da un punto di vista differente rispetto alla ricerca morale dell’avventura e del simbolo divino come, invece, accade per il Santo Graal. In pratica nel mio romanzo faccio riferimento più al continuo desiderio dell’uomo di raggiungere un qualcosa difficile da ottenere, che desidera con tutte le sue forze, ma che una volta ottenuto gli sfugge fatalmente di mano o lo lascia insoddisfatto, costringendolo a un nuovo desiderio e, di conseguenza, a una nuova ricerca dell’irraggiungibile che, a sua volta, lo lascerà nuovamente insoddisfatto e lo porterà inevitabilmente ad avere un nuovo desiderio da soddisfare, come una catena infinita che lo accompagnerà fino al termine della sua esistenza terrena. Tutto questo potrebbe inoltre sfociare, da parte dell’uomo, nella naturale ricerca dell’impossibile ritenuto possibile, donando nuovi frutti positivi insperati, e portando così a nuove importanti scoperte per l’intera umanità; fedele alla famosa frase di Goethe che cita testualmente: “Se sei pronto a considerare possibile l’impossibile, sei pronto a scoprire qualcosa di nuovo”.

D.A.: Nel tuo romanzo si parla di due continenti mitologici perduti: Atlantide e Mu. Questi due continenti in un passato remoto, nel tuo romanzo, erano all’apice dello sviluppo tecnologico, sorpassando addirittura la nostra attuale civiltà. Questi due continenti, per ragioni che non sveliamo, sono entrati a un certo punto in guerra, e una delle armi adottate per vincere il conflitto è appunto il Cronomorph, oggetto che fantascientifico che permette di viaggiare nello spazio e nel tempo. Questa spaventosa guerra che tu brevemente descrivi è forse un monito a non sottovalutare oggi le guerre, o ancor meglio una guerra globale?

L.U: Partendo dal concreto presupposto che nessun piccolo focolaio di guerra nel mondo dovrebbe essere sottovalutato, poiché fin dai tempi più remoti il genere umano sembra essere molto incline, oltre che alla creatività e alla ricerca del sapere, anche all’individualismo, alla guerra e all’autodistruzione. Nel romanzo, attraverso l’immaginaria guerra tra Atlantide e Mu che ha condotto entrambi i continenti alla rovina, ho voluto semplicemente sottolineare il messaggio universale di positiva cooperazione tra tutti i popoli della Terra, che invece di farsi la guerra dovrebbero lavorare insieme, in maniera costruttiva, per realizzare un obiettivo comune che miri al benessere universale eliminando guerre, ignoranza e miseria a livello globale; unico modo per poter ottenere una vera e concreta evoluzione morale, sociale e scientifica dell’intero genere umano, ormai quasi totalmente privo di ideali se non in rare eccezioni.

D.A.: Hai in serbo altre opere letterarie imminenti?

L.U: Attualmente ho in cantiere diversi altri romanzi ai quali sto lavorando parallelamente, dando priorità alla seconda e alla terza storia che comporranno l’intrigata saga di “Cronomorph – Il cristallo del tempo” che, nonostante sia articolato da una trama autoconclusiva per ognuna delle parti,  ho deciso di dividere in una trilogia indipendente con gli stessi protagonisti principali alle prese con ricerche e storie del tutto differenti, ma legate da un unico filo conduttore indissolubile che è, naturalmente, il mistero, il desiderio della scoperta, l’azione e l’avventura; il titolo di questo secondo episodio sarà “Necrosphere – La sfera dei morti”, mentre il terzo prenderà il titolo di “Dromodream – La via dei sogni”.

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