S.Teresa di Riva – Si è svolta nella suggestiva Villa Ragno sul lungomare di Santa Teresa di Riva, la presentazione del libro ‘Il Bugiandro’ di Alessandro Granieri Galilei. Quinta tappa del percorso tematico-cognitivo MondiCarta-OrizzontiNascosti ideato dallo scrittore Mario Cunsolo e organizzato dal circolo letterario ‘Pennagramma’ in collaborazione con Taobuk (Taormina international book festival). Dopo i saluti Istituzionali dell’assessore alla cultura Annalisa Miano, del presidente del consiglio Sturiale e del consigliere Santo Scarcella, ha moderato l’evento la giornalista Rosa Salsa, mentre la relatrice del romanzo è stata la dott.ssa Luana Catania. Durante la serata si è esibito il cantante Stefano Tomasello ed è stato consegnato un premio alla carriera al regista Fabrizio Sergi.
Luana Catania: ci vuoi parlare dello stile e del linguaggio che adoperi nel tuo romanzo?
Alessandro Granieri Galilei: il libro è scritto in un linguaggio poetico arcaico e con parole spesso inedite, coniate dal sottoscritto.
L.C.: qual è l’intenzione del testo, o meglio cosa vuoi trasmettere e comunicare al lettore?
A.G.: il testo è stato scritto con l’intenzione di donare al lettore un po’ del percorso interiore di questo ‘Bugiandro’, un uomo vero in un mondo falso, un uomo del giorno d’oggi alla ricerca tormentata di verità, che alterna momenti di silenzio e isolamento a momenti di convulse relazioni sociali.
L.C.: il “bugiandro” riesce in questa sua ricerca?
A.G.: il “bugiandro” non arriva pienamente a liberarsi dalla menzogna ma vi aspira costantemente in una visione ostile della società.
L.C.: è indubbiamente una società di “bugiandri” la nostra. Pensi davvero che sia possibile per l’uomo o la donna di oggi liberarsi dalle catene delle convenzioni sociali?
A.G.: non in questo secolo, forse. Dovrà passare molto tempo prima che l’essere umano interiorizzi il concetto che la verità, nella vita quotidiana, è sua amica. Abbiamo troppi preconcetti, troppe paure per il momento e avere tante maschere è una necessità imprescindibile nella nostra società. “Il bugiandro” è un Don Chisciotte destinato a restare isolato dagli altri, un incompreso che lotta contro i mulini a vento. Ma a differenza del Don, la sua pazzia è determinata dal suo essere precursore dei nostri tempi.
L.C.: potenzialmente chi è il peggior “bugiandro” dei nostri tempi?
A.G.: credo i politici e i fanatici religiosi.
L.C.: e i meno bugiandri?
A.G.: gli artisti di ogni categoria.