PALERMO – La città contemporanea necessita di un ripensamento concepito come rielaborazione di quella scala gerarchica che fa di ogni luogo una località centrale per servizi e beni offerti. Parte da questo presupposto la seconda conferenza di sistema organizzata da Confcommercio Sicilia, in programma a Siracusa domani, lunedì 24, e martedì 25 ottobre. Al centro dei lavori i cosiddetti distretti commerciali: una sorta di unicum tra le imprese commerciali, le associazioni e gli enti locali. Lavori al via domani alle 15, a Villa Politi, per poi proseguire martedì dalle 9 alle 13. Saranno presenti docenti universitari, funzionari della Regione, dirigenti dell’organizzazione di categoria oltre a operatori politici per confrontarsi su un tema che può rappresentare la nuova sfida da vincere alla luce della gravità del momento sul piano economico. Parteciperanno funzionari e dirigenti Confcommercio di tutta Sicilia, funzionari pubblici, dirigenti nazionali Confcommercio e rappresentanti della politica sia a livello regionale che locale.
“E’ necessario – spiega il presidente regionale Confcommercio Sicilia, Gianluca Manenti – un ripensamento in termini di pianificazione urbana e allo stesso tempo di governance del territorio. Nuove strategie di marketing territoriale, in Italia, sono emerse negli ultimi decenni, finalizzate a promuovere in modo più incisivo il valore del centro urbano e dei suoi spazi. Al posto di una logica di governance calata dall’alto, dove gli enti locali dettavano l’agenda delle priorità con esigenze di pianificazione e gestione territoriale spesso incontrollate, si è fatta strada una diversa prospettiva che, partendo dal basso e dalle esigenze di coloro che la città la vivono, ha reso necessaria la costituzione di nuove forme aggregative, suppletive del compito per secoli delegato alla centralità istituzionale. In questo contesto la nascita dei Distretti urbani del commercio (Duc) emerge dall’esigenza di un urban change, di un ripensamento totale della realtà urbana, inteso come risposta al cambiamento di prospettiva”.
Da qui, appunto, i distretti urbani del commercio, che hanno diverse utilità e finalità. “I Distretti servono – prosegue Manenti – a rigenerare i Comuni creando forme di commercio inteso come volano economico per le città. Costituiscono inoltre una forma innovativa di organizzazione e gestione pubblica/privata delle realtà urbane nelle quali è necessario e auspicabile un dialogo continuo con le pubbliche amministrazioni. Si ha la possibilità di attrarre nuovi investimenti e di migliorare la rappresentanza associativa nel territorio”.
Insomma, un partenariato composto dalle Amministrazioni comunali e dall’associazione commercianti più rappresentativa con ruolo di coordinamento, espressione e sostegno alle piccole attività commerciali locali, può essere la chiave di volta per preservare il commercio di prossimità e salvaguardare la vita stessa dei centri urbani. “I Distretti di cui parliamo – conclude Manenti – sono, dunque, ambiti territoriali in cui i Comuni, i cittadini, le imprese e le formazioni sociali liberamente aggregati sono in grado di fare del commercio il fattore di innovazione, integrazione e valorizzazione di tutte le risorse di cui dispone il territorio, per accrescere l’attrattività, rigenerare il tessuto urbano e sostenere la competitività delle sue polarità commerciali. E sono gli argomenti su cui ci confronteremo in questa due giorni a Siracusa”.