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Giannola (Svimez): ‘Tra poco Italia sarà la più vasta area di disagio sociale’

"Il Nord si sta 'meridionalizzando', il sistema sta scendendo a valle, tra poco l'Italia sarà la più vasta area di disagio sociale, economico e produttivo dell'Unione europea

“Il Nord si sta ‘meridionalizzando’, il sistema sta scendendo a valle, tra poco l’Italia sarà la più vasta area di disagio sociale, economico e produttivo dell’Unione europea. Il Sud va a fondo per le politiche estrattive del resto del Paese che tenta malamente di far fronte ai suoi problemi”. Lo ha detto Adriano Giannola, presidente Svimez, nel corso della videoconferenza del centro studi Pio La Torre dedicata a ‘Crisi economica: ricadute su Pnrr, Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile e legalità’ e trasmessa oggi in videoconferenza alle scuole e alle carceri che hanno aderito al progetto educativo antimafia promosso dal centro. A discuterne sono stati Adam Asmundo, docente dell’Università di Palermo, Franco Garufi, vicepresidente dell’associazione che ha moderato l’incontro, Vito Lo Monaco, presidente emerito del centro, e Loredana Introini, presidente dell’associazione che ha ricordato l’istituzione nel 1999 della Giornata mondiale contro la violenza femminile che ricorre oggi da parte dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite.

“Se guardiamo ai valori assoluti del reddito pro capite – ha spiegato -, abbiamo perso più di 1000 euro e siamo gli unici in Europa ad avere una retromarcia simile. Il peso di questa ‘discesa veloce agli inferi della marginalità’ a livello europeo è attribuibile in realtà a tutte le regioni, non solo a quelle del Mezzogiorno che, anzi, non possono scendere più di tanto, essendo le ultime come media europea come reddito pro capite. Rischiamo di diventare un Paese molto problematico ed eterogeneo rispetto agli standard di crescita del sistema europeo. Le regioni che dinamicamente guidano questa discesa sono proprio quelle del centro Nord, le cosiddette ‘locomotive’ del Paese Italia che aspirano alla cosiddetta ‘autonomia differenziata’ e che vogliono liberarsi del Sud come di un macigno che le sta portando a fondo”.

“La Lombardia, ad esempio, nel 2000 aveva un reddito pro capite del 158%, ancora maggiore della media europea – proseguito il presidente di Svimez -, ma ora è sceso a 128, cioè ha perso 30 punti percentuali, e così l’Emilia Romagna, che da 148 è passata a 119, il Veneto, che da 138 passa a 112, ma ancor più preoccupante è la Toscana, che nel 2019 da 127 punti percentuali passa a 100 e che oggi sarà presumibilmente inferiore a 100 e che sta, quindi, entrando nell’area delle cosiddette politiche di coesione.

 

 

Il Piemonte, roccaforte dell’industria italiana, passa da 131% nell’anno 2000 come reddito pro capite rispetto alla media europea a 100, l’Umbria da 118 a 83”.

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