Il tasso di crescita delle imprese siciliane nel II trimestre 2022 si attesta in terreno positivo e con un +0,58 per cento supera di poco la media italiana (+0,54 per cento), così come la media relativa all’area geografica Sud-Isole (+0,55 per cento). La Sicilia, nel periodo aprile-giugno di quest’anno, chiude con un saldo positivo con 2.779 aziende. Tra aprile e giugno scorsi, infatti, nell’Isola si sono registrate 6.003 iscrizioni e 3.224 cessazioni: il saldo è di 2.779, per un totale di imprese registrate che ammonta a 481.089 (al 31 marzo scorso erano 478.671). Sono i dati di ‘Movimprese’ relativi alla nati-mortalità, forniti dall’Osservatorio di Unioncamere Sicilia. La Sicilia è al quarto posto a livello italiano sia per saldo che per numero d’imprese al 30 giugno scorso e, comunque, si attesta per crescita all’ottavo posto tra le regioni italiane per imprese registrate alle spalle di Sardegna, Lazio, Puglia, Valle d’Aosta, Trentino, Lombardia ed Emilia Romagna e si piazza davanti a regioni come Piemonte, Veneto, Toscana, Liguria.
“Sono dati, quelli siciliani, che ci confortano molto – dice Pino Pace, presidente Unioncamere Sicilia – forse siamo davvero nella fase della vera ripresa post Covid. Veniamo da un periodo di pandemia durato oltre due anni e non è ancora conclusa come sappiamo dai numeri di queste settimane. A questo va aggiunta la guerra in Ucraina e i prezzi delle materie prime, di carburanti ed energia schizzati alle stelle. Per le imprese siciliane è quasi una catastrofe, tuttavia – aggiunge –, chiediamo il secondo trimestre di quest’anno con quasi più 2.800 aziende. Gli imprenditori siciliani hanno fatto di tutto per resistere e ricominciare, alla politica continuiamo a chiedere di sostenere le imprese”, conclude Pace.
In testa a classifica Catania, seguono Palermo e Messina
In testa alla speciale classifica per imprese registrate c’è sempre Catania, seguono Palermo e Messina, poi Trapani, Agrigento, Siracusa, Ragusa, chiudono Caltanissetta ed Enna. Ecco tutti i dati per provincia: Trapani, registrate 48.063 (iscrizioni 563, cessazioni 338, saldo 225); Palermo registrate 101.678 (iscrizioni 1.269, cessazioni 663, saldo 606); Messina registrate 63.843 (iscrizioni 675, cessazioni 288, saldo 387); Agrigento 41.298 (iscrizioni 529, cessazioni 356, saldo 173); Caltanissetta registrate 25.777 (iscrizioni 269, cessazioni 223, saldo 46). E ancora: Enna registrate 15.229 (iscrizioni 155, cessazioni 131, saldo 24); Catania registrate 106.994 (iscrizioni 1.775, cessazioni 770, saldo 1.005); Ragusa registrate 38.081 (iscrizioni 390, cessazioni 207, saldo 183); Siracusa registrate 40.126 (iscrizioni 378, cessazioni 248, saldo 130).
“Il tasso complessivo di crescita delle imprese in questo secondo trimestre del 2022 ci indica dati tutti positivi nel complesso, con la Sicilia che, pur essendo in ottava posizione come crescita, si attesta davanti a importanti regioni del Nord Italia – aggiunge Santa Vaccaro, segretario generale Unioncamere Sicilia -. Dai dati emerge che la forma giuridica maggiormente preferita è la società di capitale, con un tasso crescita media pari all’1 per cento, con punte dell’1,2 per cento a Catania e a Palermo, a Trapani dell’1,03 per cento. In tutte le province siciliane i dati sono positivi sulle società di capitale – sottolinea – mentre in tutte le altre province registriamo numeri complessivamente positivi nel tasso di crescita delle società di persone, con una media siciliana dello 0,06 per cento, leggerissima flessione a Palermo -0,05 per cento.
Il tasso di crescita delle ditte individuali, sempre nel secondo trimestre, in Sicilia è 0,55 per cento”, conclude Santa Vaccaro.