Palermo, 17 nov. – Campi inondati e serre stravolte, migliaia di ettari di colture stagionali sott’acqua, in asfissia e attaccate dai funghi, per umidità e pioggia. Semina allo stallo e produzione annacquata già per il 70%. Questo il quadro drammatico che emerge da una prima ricognizione di Cia-Agricoltori Italiani, dopo l’ultima ondata di maltempo che ha messo in ginocchio l’agricoltura del sud, con Sicilia in testa. “Le precipitazioni sparse e continue, forti venti, trombe d’aria e bombe d’acqua continuano a danneggiare leaziende agricole e la vita di intere comunità – commenta il presidente Cia Sicilia Orientale Giuseppe Di Silvestro – Contro i cambiamenti climatici serve cambio di approccio e manutenzione seria del territorio, lanciamo l’ennesimo appello alle istituzioni”.
La Cia chiede non solo il necessario ristoro dei danni, ma anche interventi consistenti in prevenzione e cura di corsi d’acqua e strade, investimenti in ricerca e innovazione per la lotta al dissesto idrogeologico e la salvaguardia della sicurezza nei centri abitati e nella viabilità. “In Sicilia, già stanca per oltre 20 giorni di piogge, la situazione non accenna a placarsi – prosegue – Non si può raccogliere, non si può seminare. Nella zona orientale, danni pesanti sono stati subiti dalle coltivazioni del limone Igp e dagli ortaggi. Stessa sorte a quelli tra Siracusa e Ragusa dove continuano le grandinate e le trombe d’aria. I ristori ci devono essere, ma senza una politica seria di gestione del territorio, gli imprenditori agricoli non investiranno più in queste zone, non reimpianteranno gli agrumeti trascinati dalla piena. Prevarrà la paura di perdere tutto di nuovo”.
(Adnkronos)