Washington, 31 gen. – L’Fbi ha rilevato nel 2020 un aumento dei controlli per le richieste di acquisto di armi da fuoco, per un totale di 39,6 milioni di documenti. Gli esperti consultati da ‘The Hill’ attribuiscono l’aumento delle richieste alla paura e all’incertezza causate dalla pandemia, dalle proteste per l’uguaglianza razziale e contro la brutalità della polizia e dalle elezioni di novembre. “Le persone si sentono insicure”, spiega il ricercatore Adam Winkler. “E quando noti una certa vulnerabilità, cerchi un’arma da fuoco. È una delle cose alle quali ricorri per proteggerti”, ha aggiunto.
Il direttore dei media della National Shooting Sports Foundation, MarkOliva, non ritiene che la tendenza diminuirà nel breve termine. “Non abbiamo un indicatore che rivela che questo si fermerà. Se entri in un negozio vedi persone che acquistano. C’è ancora una domanda da soddisfare”, ha aggiunto.
È probabile che il nuovo presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, non sarà in grado di attuare le riforme per limitare la vendita di armi da fuoco che aveva promesso nel suo programma elettorale quest’anno. Da candidato, Biden aveva promesso diimporre un divieto alla vendita di fucili d’assalto e di caricatori digrande capacità, nonché di imporre controlli sui precedenti degli acquirenti, prima di rilasciare il permesso per l’acquisto di qualsiasi tipo di arma.
“Mi sembra che la Presidenza Biden possa diventare il peggior incubo dei gruppi favorevoli al possesso di armi da fuoco”, spiega Rob Wilcox, vicedirettore della Ong per le restrizioni sul possesso di armi ‘Everytown for Gun Safety’. Al contrario, il presidente della ‘Virginia Citizen Defense League’, Philip Van Cleave, ritiene che queste politiche non faranno altro che accelerare la vendita di armi da fuoco. “Se all’improvviso ti dicono che non sarai in grado di comprare più cereali, quello che farai è comprarli tutti prima che qualcun altro li prenda. Lo stesso con le armi”, commenta Van Cleave.
(Adnkronos/Europa Press)