Orlando, 25 ago. – I giocatori Nba tornano a protestare in seguito all’ultimo episodio di brutalità della polizia nei confronti di un afroamericano, Jacob Blake, colpito alle spalle da sette proiettili davanti ai suoi tre figli. “Cosa possiamo fare? Non possiamo fare nulla -si è sfogato George Hill dei Milwaukee Bucks- e anzi, mi chiedo cosa siamo venuti qui a fare, a essere onesti. Entrare nella bolla non ha fatto che distogliere l’attenzione da quelli che sono i veri temi su cui dovremo confrontarci. Ormai però siamo qui, quel che è fatto è fatto, e da qui non possiamo far nulla: di certo però, quando tutto questo sarà finito, bisognerà fare qualcosa. Il mondo deve cambiare, l’operato della polizia deve cambiare. Noi, come società, dobbiamo cambiare. Al momento non sta succedendo niente di tutto questo: giorno dopo giorno i morti aumentano, senza che nessuno ne paghi le conseguenze e senza che nessuno sia ritenuto responsabile.Questo è quello che deve cambiare”.
Secondo Hill appare senza senso anche l’inseguimento al titolo Nba deisuoi Bucks, tra le squadre favorite per il titolo 2020: “Finché le cose non migliorano, anche noi come squadra non riusciremo a esprimerci al meglio. Vedere quello che è successo in Wisconsin [l’episodio che ha visto come vittima Blake è avvenuto a Kenosha, 45 minuti d’auto dal Fiserv Forum, la casa dei Bucks, ndr] mi ha spezzato il cuore. Siamo qui che giochiamo nella bolla, e cerchiamo di portare all’attenzione i giusti messaggi di giustizia sociale ma vedere quelloche continua ad accadere per le strade -con noi che scendiamo in campoa giocare come se niente fosse- rende tutto ancora più confuso e complicato”.
(Adnkronos)