In Michigan sono stati incriminati 16 repubblicani che hanno affermato falsamente di essere stati eletti grandi elettori di Donald Trump nello stato dove nel 2020 vinse Joe Biden. L’attorney generale Dana Nessel ha accusato l’ex presidente statale del partito, Meshawn Maddock, ed altre 15 persone di aver presentato documenti, all’apparenza ufficiali, per dare il loro voto elettorale a Trump.
Le incriminazioni arrivano nell’ambito di un’inchiesta del Michigan che è indipendente da quella federale, condotta dal procuratore speciale Jack Smith, nella quale, si è appreso ieri, è indagato anche l’ex presidente. Il Michigan è uno dei sette stati vinti da Biden dove i repubblicani hanno presentato documenti sostenendo di essere i veri grandi elettori, dal momento che Trump contestava i risultati.
Gli altri stati sono Arizona, Georgia, Nevada, New Mexico, Pennsylvania e Wisconsin. Anche in Georgia ed Arizona sono in corso inchieste sui falsi grandi elettori. I 16 repubblicani del Michigan sono stati incriminati per falsificazione di documenti e della legge elettorale. “Ovviamente ci sarà chi dirà che queste accuse sono di natura politica – ha dichiarato Nessel, che è democratica – ma dove ci sono prove schiaccianti di colpevolezza, l’azione più politica che un procuratore può fare è non intervenire”.