Bruxelles, 25 giu. – Per la prima volta dal 2015, l’Italia non rientra tra i primi cinque Paesi dell’Ue per richieste di asilo. È quanto emerge dal rapporto sul 2020 pubblicato dall’Easo, l’Ufficio europeo per l’asilo (European Asylum Support Office), che ha sede alla Valletta, a Malta. Nel 2019, l’Italia ha ricevuto circa 44mila richieste di asilo, in calo rispetto all’anno precedente per il secondo anno di fila, a causa della “significativa riduzione” dell’immigrazione irregolare nel Mediterraneo Centrale, uscendo dai primi cinque Paesi Ue per destinazione.
Le richieste di asilo continuano ad essere concentrate in un numero limitato di Stati: oltre la metà nel 2019 sono state presentate in Francia, Germania e Spagna, seguite a distanza dalla Grecia. Per il sesto anno di fila, la Germania ha ricevuto il più alto numero di richieste di asilo (circa 166mila), il 22% del totale.
Le domande di asilo in Spagna sono più che raddoppiate rispetto al 2018, a 118mila, per effetto dell’aumento delle domande di cittadini di Paesi dell’America Latina. Le richieste sono salite anche in Francia (129mila) per effetto di movimenti secondari e anche in Grecia (circa 77mila), a causa degli arrivi dalla Turchia. Al quinto posto c’è il Regno Unito, che nel 2019 era ancora nell’Ue, seguito dall’Italia.
(AdnKronos)