CATANIA – Sarà “Il canto delle sirene”, con Debora Bernardi e Ezio Donato, a inaugurare Pietre che parlano, la rassegna teatrale ideata da Orazio Torrisi, fortemente voluta da Salvatore Bonajuto e realizzata in collaborazione con l’Associazione Città Teatro, che si svolgerà all’interno della Cappella Bonajuto, sito bizantino custodito nel cuore storico di Catania da tempo identificato come la casa dell’arte e della cultura.
Sabato 7 dicembre, alle ore 11, andrà in scena la prima delle sei matinée che, a partire dal mese di gennaio, animeranno il sito bizantino, tra le poche testimonianze del periodo nella città. Gli spettacoli, in scena la mattina per permettere agli spettatori di fruire del teatro in un modo che ricorda i fasti di inizio Novecento di una Catania estremamente “teatrale”, avranno come tema il “classico moderno”, concetto caro a Torrisi che riconosce ed esalta l’attualità del messaggio dei grandi classici, assolutamente aderenti alla realtà di oggi.
“Da tempo, abbiamo fatto sì che questo splendido luogo che appartiene alla mia famiglia, diventasse la casa dell’arte e della cultura per tutti i catanesi – commenta Salvatore Bonajuto. Dopo la street art ed altri importanti eventi, ho accolto con entusiasmo la proposta di Torrisi di fare della Cappella una scena naturale e accogliere spettacoli teatrali e di rappresentarli di giorno, quando è possibile apprezzare meglio questo tempio della storia”.
Sul palco, per gli appuntamenti che, dopo il 7 dicembre, si snoderanno da gennaio a maggio, si avvicenderanno grandi attori e attrici di fama nazionale quali Mariano Rigillo, Cicci Rossini, Giuseppe Pambieri, Andrea Tidona, Iaia Forte e Viola Graziosi.
“Con questa rassegna abbiamo voluto rendere il luogo protagonista insieme agli attori – spiega Orazio Torrisi. Il teatro inteso come scena, oltre che come arte della recitazione: è questo lo spirito di “Pietre che parlano”; un racconto fatto in scena dagli attori ma anche una narrazione della nostra storia fatta da queste pietre, che costituiscono questa magnifica cappella Bizantina. È un modo per raccontare anche le vicende di Catania prima della grande eruzione, prima dell’exploit del Barocco e per restituire alla memoria collettiva un passato comune”.
IL CANTO DELLE SIRENE
adattamento e regia di Ezio Donato
con Debora Bernardi e Ezio Donato
musiche originali di Matteo Musumeci
eseguite dal vivo alla fisarmonica da Gianni Amore
Il testo è composto dai libri X e XII dell’Odissea di Omero a cui fa seguito “La Sirena” di Giuseppe Tomasi di Lampedusa: due capolavori della letteratura classica e contemporanea che ruotano intorno ai mitici lidi della Sicilia e alla metafora dell’incanto e dell’inganno delle sirene. Nella riduzione in forma scenica del racconto postumo “La Sirena”, più noto con il titolo “Lighea”, che fu scelto dalla vedova di Tomasi di Lampedusa, la narrazione fiabesca, sospesa tra realismo e dimensione fantastica, ruota intorno ad un anziano professore di greco che rivela ad un giovane amico il segreto di un magico amore, vissuto nell’estate in cui, ventisettenne, si era ritrovato in una località marina siciliana, diviso tra l’attrazione del mare e lo studio del greco per il concorso a cattedra. In questo frangente sarebbe esplosa in lui la passione ricambiata per una bellissima sirena, Lighea, il cui richiamo ha continuato a cadenzare i ritmi della sua vita. Il canto delle Sirene è l’occasione per parlare della Sicilia e del suo rapporto con le altre culture antiche e contemporanee, ma anche del rapporto Nord-Sud. Le Sirene, presenti in tutti i mari del mondo, sembra che in Sicilia trovino sempre un fertile terreno di seduzione degli uomini.
LA RASSEGNA
Cinque spettacoli in scena, a partire da gennaio 2020, l’ultimo sabato del mese
Orario: 11,00
Seguirà aperitivo
Il programma dettagliato sulla pagina Facebook del Teatro della Città e della Cappella Bonajuto
COSTI
Costo spettacolo: 10,00 euro
Abbonamento ai 5 spettacoli: 35,00 euro
Riduzione studenti: 8 euro
Abbonamento studenti: 25 euro
Nella foto in articolo da sinistra Andrea Tidona, Salvatore Bonajuto, Ezio Dinato, Orazio Torrisi